Paola Cortellesi imita il Ministro Gelmini

Messaggio Littizzetto a Maria Star Gelmini

lunedì 10 novembre 2008

Valorizzare la didattica multiculturale nell’Europa che cambia

Al Liceo Siciliani la Germania si presenta per la seconda giornata europea delle lingue 2008. Si svolgerà giovedì 6 novembre prossimo, dalle 16.00 alle 19.00, presso il Liceo “Pietro Siciliani” di Lecce, un seminario di studi intitolato “La Germania si presenta: Spielend Deutsch lernen – Impara il tedesco giocando”.
Paolo Palomba) - Il workshop informativo, destinato al vasto pubblico leccese – con particolare riferimento ai ragazzi della scuola primaria e secondaria ed ai rispettivi genitori -, consentirà di sperimentare gli ambienti di apprendimento didattico-linguistici implementati dalle Istituzioni Scolastiche del territorio, offrendo l’opportunità di vivere un’insolita avventura nel pianeta-scuola, ideata dai docenti di Lingua e Conversazione Tedesca della provincia di Lecce, col contributo di alunni già impegnati in percorsi di studio, riferiti alla civiltà cresciuta tra le Alpi e il Mar Baltico.
L’iniziativa, promossa dall’ ”Istituto di Cultura Italo-Tedesco” e dal Centro Studi Europei “Christian Rogges”, in partenariato con la comunità educante del Siciliani, rientra nel progetto “GIORNATA EUROPEA DELLE LINGUE 2008 ”, già avviato il 30 Settembre sorso, nella Sala conferenze del Castello di Carlo V, con un convegno tematico denominato “Il tedesco: una maggiore opportunità di lavoro”.
L’ente promotore, presieduto dalla dr.ssa Adriana Renna Rogges, oltre ad essere accreditato presso il MIUR per finalità formative degli insegnanti, costituisce l’unica sede d’esame per la certificazione di lingua tedesca del “GOETHE-INSTITUT”, per le province di Lecce, Brindisi e Taranto.
Tale organizzazione ONLUS è attiva da un trentennio, nella mission di diffondere nel Grande Salento la conoscenza funzionale di lingua e civiltà germanica, all’insegna di buone pratiche collaborative, in sinergia con il Ministero degli Esteri di Berlino, l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma, il Consolato Generale di Germania a Napoli ed il Goethe-Institut.
Nelle giornata di studio del 6 novembre, con la promozione della dimensione dialogica, saranno messi in opera atelier informativi per ragazzi e adulti, in cui gli “stockholders” potranno conoscere da vicino vari aspetti caratterizzanti la terza lingua d’Europa, in situazioni di apprendimento dirette, personalizzate e modulate su molteplici raggi d’azione: usi, costumi tipici; mete turistiche e vacanze-studio; festival popolare della Baviera (Oktoberfest); marchi famosi dell'industria germanica; arte e tradizione culinaria; star musicali; squadre di calcio della 1a Bundesliga (serie A in Germania); film televisivi noti; favole interattive dei Fratelli Grimm. Gli ospiti più piccoli, accolti nell'apposito Kinderclub, potranno avventurarsi nel viaggio virtuale, interagendo in giochi, canzoni e filastrocche, facili da captare e apprendere, utilizzando - nei tipici “babyroom” - le potenzialità operative del metodo glottodidattico TPS (Total Physical Response).
Preadolescenti e genitori saranno stimolati a cooperare in lezioni-prova, vivendo presentazioni laboratoriali del “fare con la lingua”, col supporto delle dotazioni tecnologiche dell’Istituto Siciliani.
La road map dei lavori segnerà la presenza di stand informativi, allestiti dai rappresentanti delle istituzioni scolastiche territoriali interessate all’insegnamento della lingua di Carlo Magno, con occasioni di socializzazione dei relativi Piani dell’Offerta Formativa.
Si utilizzeranno molteplici strategie funzionali, ancorate all’uso di strumenti didattici motivanti, tra cui si segnalano esilaranti angoli di tradizione culinaria, caleidoscopiche mostre tematiche predisposte dagli allievi provenienti dalle scuole del capoluogo.
“La Seconda Giornata delle Lingue Europee 2008 – commenta il Dirigente Scolastico, prof. Carlo Nestola - trova nella Raccomandazione 18.12.2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio la via maestra su cui armonizzare lo sviluppo di abilità per la società della conoscenza, nel perseguimento di obiettivi-bussola idonei a promuovere, tra l’altro, apprendimento delle lingue, sviluppo dell’imprenditorialità, potenziamento riflesso della dimensione multiculturale nell’istruzione.
L’offerta formativa del Siciliani coniuga la competenza nelle lingue straniere con la consapevolezza delle corrispondenti convenzioni socio-culturali, considerando la variabilità dei lessici ed il background evolutivo di cui ogni linguaggio è espressione verbale.
Il meeting progettato dall’Istituto di Cultura Italo-Tedesco, con la supervisione della Presidente Adriana Renna Rogges, consolida i processi di apprezzamento della diversità culturale, alimentando la sensibilità cognitiva, all’insegna di una costruttiva curiosità per la lingua parlata da cento milioni di persone , nel cuore dell’Europa”.
Per cogliere le valenze socio-culturali dell’evento, pubblichiamo un’intervista rilasciata dalla Presidente dell’ICIT al Responsabile dell’Ufficio Comunicazione Istituzionale.
1. - Dottoressa Adriana Renna Rogges, come nasce a Lecce l’Istituto di Cultura Italo-Tedesco, da Lei diretto?
R. - Il Nostro Centro nasce come associazione intellettuale, nel lontano 1978, ad opera dell’Avv. Achille Libertini, previo accordo con l’Ambasciata di Germania a Roma. Nel 1982 sono stata eletta all’unanimità dal direttivo istituzionale del sodalizio, accettando la carica presidenziale, nell’obiettivo di conferire al gruppo in parola il carattere di vero e proprio istituto culturale, rifondato in sinergia con insigni professionisti leccesi: Mario Signore, Raffaele De Giorgi, Mario Proto , Maurizio Fumarola-Mauro, Alba Pignataro. Nel corso degli anni ho vissuto la mia funzione nell’impegno sociale, nonché nel perseguimento tenace e professionale di tre obiettivi-azione principali: attività diplomatico-consolari, connesse all’accoglienza e al reinserimento di famiglie emigranti, rientrate in Puglia, dopo lunghi periodi di permanenza in Germania; iniziative culturali, incentrate sulle discipline filosofiche, letterarie, artistiche, musicali e sociologiche, nella mission di spostare il baricentro del sapere dalla dimensione prettamente universitaria, verso cenacoli di uno scibile aperto e accessibile a tutti, nelle tappe diffusive della migliore cultura e civiltà italo-tedesca; ottimizzazione delle occasioni di crescita offerte nel settore turistico, attraverso scambi culturali, in presenza attiva di studenti e docenti, impegnati anche nel Progetto Erasmus, per la preparazione nell’idioma tedesco. Il lavoro che ho curato è stato coronato con un prestigioso incarico, conferito dal Goethe-Institut, riguardante l’insegnamento, come pure le ambite certificazioni rilasciate da questo ente d’eccellenza, nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
2. - Ci descriva lo sfondo culturale e scientifico in cui si inserisce il workshop del 6 Novembre prossimo, nella location del Liceo Siciliani.
R. - Lo sfondo culturale dell’iniziativa intende promuovere la conoscenza e il dialogo italo-tedesco. Si tratta di individuare e valorizzare quelle chances formative, relazionali e occupazionali che la Germania del presente è in grado di offrire, senza limiti o stereotipi di sorta, nell’apertura eurocentrica al principio di convivenza civile e partecipazione inclusiva. Non dimentichiamo che in Austria, Germania, ma anche in Liechtenstein e Svizzera, si parla tedesco:di conseguenza, l’ampliamento dello spettro linguistico del Liceo Siciliani apre nuovi orizzonti educativi, potenziando le opportunità di studio e lavoro, in vista dell’unità europea.
3. - Quali sono le criticità e i punti di forza che Lei ha riscontrato nel processo di promozione della cultura tedesca nel Salento?
R. - Vivo questa mia affascinante avventura fondamentalmente per vocazione: credo nel messaggio della cultura e ho sempre voluto offrire proposte funzionali a sollecitare e coltivare ogni forma di arricchimento riflesso dello spirito e della mente. Per quanto concerne le criticità, auspico una maggior risonanza del Nostro impegno etico nel territorio salentino, al fine di garantire una corretta ed efficace pubblicizzazione degli sforzi spassionati a vantaggio del prossimo. Tra i punti di forza del mio lavoro si inserisce la cooperazione con partner attivi, validi ed efficienti, sempre animati dall’umiltà di ampliare gli orizzonti umani e professionali. Colgo l’occasione, a tal proposito, per formulare un ringraziamento speciale al Dirigente del Liceo Siciliani, Prof. Carlo Nestola, agli Organi Collegiali, alla comunità educante salentina, come pure all’Ufficio Comunicazione Istituzionale di Via Leuca, che mi consentono di veicolare il quotidiano e saldo impegno socioculturale, in virtù dei valori di cittadinanza europea e pari opportunità, che da sempre animano l’operato dell’Istituto di Cultura Italo-Tedesco.

mercoledì 5 novembre 2008

Riforma Gelmini, i Cobas: «dal Comune solo un'operazione di facciata»

Molfettalive.it 04 novembre 2008

Una nota dei Cobas Molfetta in risposta alla recente delibera di Giunta nella quale si è chiesto alla Regione di confermare il numero degli istituti scolastici cittadini.

di La Redazione
Si anima il dibattito sulla riforma dell'istruzione Gelmini-Tremonti.
Argomento di discussione è stavolta la recente delibera della Giunta Azzollini nella quale il Comune di Molfetta ha chiesto alla Regione Puglia di confermare il numero degli istituti scolastici cittadini. Delibera definita dai Cobas Molfetta, nella nota che di seguito pubblichiamo, «un'operazione di facciata».
«La delibera della giunta comunale di Molfetta - scrivono i Cobas - inviata alla Regione Puglia, in merito al ridimensionamento della rete scolastica costituisce solo una operazione di facciata. La giunta comunale con la sua presa di posizione afferma che l’attuale numero degli istituti scolastici risponde in “linea di massima” alle indicazioni della Conferenza di servizi tra Regioni e Comuni, dimenticando che sulla scuola pubblica si è abbattuta la scure della L. 133 /2008, approvata in Consiglio dei Ministri in soli nove minuti e mezzo.
Gravi sono le responsabilità del Sindaco di Molfetta e presidente della Commissione Bilancio del Senato che per nulla ha contrastato lo scempio perpetuato sulla scuola pubblica.
Il Sindaco di Molfetta fa finta di non sapere che la bozza di regolamento su la “riorganizzazione della rete scolastica razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane….” da poco pubblicata taglia non solo le istituzioni scolastiche ma prevede anche l’aumento e la determinazione degli alunni per classe che comporterà un taglio di posti di lavoro anche a Molfetta.
Finge di non sapere della distruzione della scuola pubblica e della minore qualità dell’insegnamento con l’introduzione del maestro unico, l’eliminazione degli insegnanti specialisti di lingua inglese nelle scuole dell’infanzia, la riduzione degli indirizzi di studio, la diminuzione del tempo scuola in ogni ordine e grado, la riduzione delle ore di laboratorio; dell’attacco alla scuola pubblica con il taglio di 8 miliardi di euro dal capitolo della Pubblica Istruzione; del Piano programmatico che comporta tagli per circa 250.000 tra docenti e personale ATA nei prossimi 5 anni; dei tagli alle spese di funzionamento delle Università che taglia indistintamente per 1,4 Miliardi per il fondo di funzionamento.
I Cobas della scuola lanciano un appello al popolo della scuola pubblica per continuare la mobilitazione e propongono diverse iniziative: ordine del giorno al consiglio comunale per la richiesta dell’abrogazione degli art. 16- 64 e 66 della L. 133/08; manifestazione pubblica il giorno della prossima convocazione del consiglio comunale; l’estensione della costituzione scuola per scuola dei comitati di genitori, insegnanti e studenti per fare in modo che nulla di quanto previsto da queste leggi venga applicato; mozioni da presentare e approvare negli organi collegiali; sportello informativo su Piano programmatico e “Riforma Gelmini” rivolto ai genitori e agli studenti delle scuole secondarie nei giorni di apertura della sede: Lunedì- mercoledì e venerdì dalle 18 alle 20 e tappezzare i balconi della città con lenzuola bianche con slogan contro la “Riforma Gelmini"».

domenica 2 novembre 2008

Riforma Gelmini-Tremonti: the day after

31 ottobre 2008 Molfettalive.it
Nella serata di ieri lungo il Corso Umberto la “Festa-protesta” di docenti e genitori contro la riforma scolastica
di Lorenzo Pisani
Chi si aspettava, a riforma approvata e a solenni funerali celebrati con tanto di bara feralmente portata in corteo, che docenti e genitori ingoiassero l’ennesimo, il più amaro, boccone sarà certo rimasto deluso.
«Non ci arrendiamo così, continueremo a combattere per far valere i nostri diritti» esclama un’insegnante ieri sera presente alla cosiddetta “Festa-protesta” contro la riforma della scuola, organizzata dal Coordinamento insegnanti – genitori per la Difesa della Scuola Pubblica lungo un Corso Umberto insolitamente ricco di festoni e palloncini.
Non mancano anche i manifesti che illustrano le ragioni di una protesta composta, misurata, che ha unito distribuzione di volantini, raccolta firme e proiezioni di filmati ad attività ludiche e ricreative rivolte ai bambini, i più penalizzati secondo i manifestanti dalla riforma della scuola approvata mercoledì.
Un’atmosfera giocosa che, però, non ha mascherato il dissenso di genitori e insegnanti d’ogni ordine e grado, dalla scuola elementare all’università.
«Ciò che ci ha colpito è stata l’inaspettata collaborazione tra docenti di diversi circoli, la condivisione di quest’atmosfera di mobilitazione – afferma Grazia Abbascià del Coordinamento, già impegnata nella mattinata nel volantinaggio durante il mercato settimanale -; questa riforma non farà altro che condurre il mondo della scuola verso l’appiattimento totale».
«Come farà un maestro a gestire 29 alunni?» si chiede un altro insegnante, Ignazio de Marco che analizza le ragioni che nel 1990 portarono all’introduzione dei tre insegnanti nelle scuole elementari, il cosiddetto “modulo”.
La riforma allora non fu varata dalla politica, ma da un’apposita commissione che raccoglieva rappresentati del Sapere e soprattutto fu graduale.
Il paragone con l’attuale riforma calata dall’alto, dal Palazzo, è stridente: «La scuola del maestro unico allora era sotto processo per l’inadeguatezza ai tempi e per le difficoltà legate alla gestione degli alunni». A distanza di quasi vent’anni la società è ulteriormente mutata e questo non farebbe che complicare «il ritorno del maestro unico attorno al quale graviteranno delle figure (insegnati di educazione fisica, informatica, inglese) che però non sostituiranno gli attuali tre insegnanti.
La riforma ha un preciso disegno politico: si vuole far diventare la scuola come un ospedale che cura i sani e rifiuta gli ammalati. La definizione di Don Milani è quanto mai d’attualità». In questo disegno s’inseriranno le fondazioni private che, secondo De Marco, non potranno non applicare le dinamiche d’impresa legate al profitto anche nel campo dell’istruzione.
Fortemente critici anche i Cobas con Gaetano Magarelli che invita a considerare le conseguenze della diminuzione dell’orario scolastico e della chiusura degli istituti specie nei paesi più piccoli: «stiamo preparando una generazione di piccoli pendolari». I Comitati di base sono preoccupati anche per un’altra legge, la cosiddetta “Aprea” che interverrà «sugli assetti del sistema scolastico, prevedendo cambiamenti ad ampio raggio».
Un progetto di legge che prevede consigli d’amministrazione al posto dei consigli di circolo e d’istituto, la possibilità per le scuole di trasformarsi in fondazioni, un nuovo percorso di formazione iniziale e di reclutamento e di carriera degli insegnanti che vanno dal docente iniziale, docente ordinario e docente esperto, l'indizione di concorsi da parte di ciascuna istituzione scolastica.
Elementi che secondo i manifestanti trasformeranno radicalmente il governo delle istituzioni scolastiche: «Vengono completamente cancellate e riscritte le norme sugli organi collegiali di scuola e nazionali, fortemente ridimensionata la contrattazione nazionale, cancellata la rappresentanza sindacale di scuola, istituita una rappresentanza sindacale unitaria regionale per i docente e l'area contrattuale della docenza da cui restano esclusi gli ATA».
Nel finale, il pensiero di Piero Calamandrei citato in uno dei manifesti. Il giurista e politico toscano già nel 1950 ipotizzò un disegno per far perdere di autorevolezza la scuola pubblica e così incentivare quella privata.
Con meno fondi, con meno ore, con meno attività didattiche, con meno attenzione agli alunni la sua previsione secondo alcuni assume il tono sinistro di una profezia.

giovedì 30 ottobre 2008

Scuola, si al Decreto Gelmini. PD e LDV: " adesso il referendum". Scontri in piazza: due arresti.

Roma, 30 ott. - (Adnkronos/Ign)- La protesta studentesca si intensifica nel giorno dell'approvazione del decreto Gelmini. Il provvedimento è passato al Senato con 162 voti a favore, 134 contrari e tre astenuti. In tutta Italia piazze, strade e sedi istituzionali sono state prese d’assedio per dire 'no' alla riforma, voluta dal ministro dell’Istruzione. Teatro di scontri sono state soprattutto Milano e Roma.

Scuole in sciopero in tutt'Italia, Maroni: denunce a chi occupa.

ROMA (Reuters) - di Paola Diana

(Pubblicità)
Studenti, insegnanti e genitori hanno manifestato oggi a Roma, Milano, Torino e in molte altre città contro la legge Gelmini, nel giorno di sciopero nazionale della scuola indetto da Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals.

Intanto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha detto che gli studenti che occupano scuole e università saranno denunciati.

venerdì 24 ottobre 2008

Scuola: Berlusconi fa marcia indietro e Gelmini apre al dialogo (II°punto)

(ASCA) - Roma, 24 ott - Silvio Berlusconi corregge il tiro e chiarisce di non aver mai parlato di polizia nelle universita' e nelle scuole, occupate per protesta contro il decreto Gelmini, ma solo di aver sottolineato la necessita' sacrosanta, da parte di uno Stato, di dover garantire il diritto di chi vuole studiare.

Scuola, Berlusconi: facinorosi in piazza. Oggi studenti da Gelmini

MILANO (Reuters) - Mentre anche oggi continuano le manifestazioni e le occupazioni nelle scuole superiori italiane per protestare contro la riforma voluta dal governo, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi da Pechino torna a parlare di "facinorosi" fra le fila degli studenti in piazza.

Piu' diritti a noi studenti

Salve, sono Silvia Dei Baroni De Rose, una studentessa del liceo scientifico G.C Vanini che oggi 23/10/08 insieme ad altri 500 studenti ha manifestato all'interno della scuola la sua indignazione attraverso un'occupazione collettiva o quasi dell'istituto.

Manifestazione a Casarano contro i "tagli" della Gelmini

Sono Simone Leopizzi, studente dell'IIS A.Meucci di Casarano. Torno ora da una manifestazione ben riuscita! Stanco ma felice, esausto ma con la voglia ancora dentro di protestare. Io ero il ragazzo che portavo il megafono e che insieme a un altro studente portavamo avanti il corteo.. Presso il Carducci abbiamo incontrato i carabinieri che intanto erano alle prese con lo scientifico che occupava e un altro corteo che era partito dal magistrale verso lo scentifico di circa 150 persone.

Scuole in subbuglio, occupato il Vanini

E’ un periodo nero per il Ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini. In questi giorni si sono susseguiti cortei e manifestazioni volte alla protesta, contro il decreto legge Gelmini. All’indomani della presa di posizione, risoluta e dura, del premier Silvio Berlusconi, che ha minacciato di far intervenire le forze dell’ordine verso i ragazzi in rivolta, gli studenti hanno manifestato presso numerosi Istituti d’Istruzione medio - superiore ed Università di tutta Italia, da Nord a Sud.

martedì 30 settembre 2008

lunedì 29 settembre 2008

ITC "COSTA" LECCE Il "reality" entra a scuola (...o e' la scuola che entra nella realta'?)

Comunicato stampa

Chiesto il patrocinio ai ministri Gelmini e Brunetta
"Class Action"
rivoluziona il modo di fare scuola
Parte l'esperienza di una scuola di Lecce nell'introduzione di una "forma"
attualissima come il reality per insegnare "contenuti" importanti come la cultura d'impresa
www.classactionreality.it
Il "Costa" di Lecce è un istituto tecnico commerciale e, in quanto tale, ha tra i suoi compiti quello di formare i giovani nella capacità di creare impresa e saperla gestire. Oltre alle classiche discipline formative della cultura generale e della persona (italiano, storia, matematica, ...), sono molto presenti nel piano di studi le materie altamente specialistiche per far crescere dei piccoli manager: inglese, diritto, economia, informatica, che, nel loro insieme, forniscono le basi sia per proseguire negli studi universitari che per operare immediatamente in ambiente aziendale o, addirittura, per avviare in proprio attività imprenditoriali di ogni genere.

Una caratteristica che ha contraddistinto questa scuola dalle altre in Italia è stata sempre quella di guardarsi intorno e chiedersi in quale direzione si stesse muovendo la realtà operativa. Lo ha fatto nel 1996 quando ha allestito il primo web server in Italia presso un'istituto scolastico, lo ha fatto nel 2003 quando ha deciso di iper-specializzare i propri alunni nella comunicazione via web (vincendo per altro molti concorsi), lo sta facendo oggi introducendo una tecnica di partecipazione attiva assolutamente innovativa.

La nuova idea va sotto il nome di "Class Action - Azione di classe per fare impresa" e la grande novità introdotta è il contesto in cui viene realizzata questa esperienza formativa, ossia gli alunni della classe VB opereranno per otto mesi, da ottobre a maggio, nella gestione di una impresa reale come se fossero "concorrenti" in un "reality", contesto, quello del reality, che i giovani comprendono bene e che sentono molto vicino.

Cerchiamo di spiegare meglio l'idea e come funziona.
Il "reality" entra a scuola (...o è la scuola che entra nella realtà?)

Class Action è il primo esempio di come si può introdurre nella scuola una forma di istruzione assolutamente innovativa seguendo un "format" ben conosciuto e caro ai giovani: il reality.
Class Action non è trasmesso in TV bensì è on line su Internet: www.classactionreality.it (altro "luogo" molto vicino ai giovani), non ci sono quindi telecamere puntate sui "concorrenti" eppure quotidianamente i giocatori eseguiranno delle “azioni” sottoposte a valutazione e meritevoli di "punti", per questo il motto del gioco è "nulla dies sine linea", ossia "nessun giorno senza aver compiuto qualcosa" (letteralmente significa 'nessun giorno senza una linea', è una locuzione latina di Plinio il Vecchio riferita al celebre pittore Apelle, che non lasciava passar giorno senza tratteggiare col pennello qualche linea). Tutti gli utenti esterni (il pubblico) potranno seguire le “azioni” dei "giocatori" in internet, sul sito del gioco e potranno interagire con loro sostenendoli, dando loro consigli sulle mosse da effettuare ed esprimendo proprie valutazioni attraverso l'assegnazione di "voti".

Obiettivi dell’iniziativa. Contenuti e forma.

L’operazione “Class Action” è stata elaborata dai docenti dell’Istituto Tecnico Commerciale “Costa” di Lecce per gli alunni della classe 5B, gli intenti formativi sono diversi e possono essere sintetizzati nei seguenti punti:

· Applicarsi nella gestione di un’impresa reale: per tutta la durata della “partita”, dal 1 ottobre 2008 al 31 maggio 2009, gli alunni dovranno effettuare delle analisi di mercato, avere delle idee di business, prendere delle decisioni e applicarsi realmente affinché tali idee abbiano “successo”. Tutti i “concorrenti” eseguiranno azioni reali (stringeranno collaborazioni e stileranno contratti con aziende locali, produrranno materiale pubblicitario e illustrativo, creeranno piani strategici per sviluppare il turismo, l’economia, etc.). Spesso si parla di “simulazione d’impresa”, Class Action è “vera impresa”, non simulazione;

· Familiarizzare con l’idea di imprenditorialità creativa: tutte le “azioni” che i ragazzi attueranno saranno frutto di pura creatività; gli alunni dovranno cimentarsi nell'avere “buone idee”, “inventeranno” iniziative e progetti atti a raggiungere la “mission” della loro “azienda”, ossia incentivare l’economia, incrementare il turismo destagionalizzato, promuovere la crescita culturale e artistica del territorio; si tenterà di inculcare il concetto secondo cui con la creatività si può fare impresa;

· Interagire con la realtà economica ed imprenditoriale locale: dovendo realizzare azioni concrete di management, i ragazzi saranno in continuo contatto con le aziende di ogni genere e con gli imprenditori del territorio: aziende di produzione (eno-gastronomia, tessile, calzaturiero, meccanica, elettronica, etc.) e aziende di servizi (ricezione e ospitalità, ristorazione, commercio, etc.). Questo faciliterà la cognizione della realtà economica e lavorativa locale e aiuterà a colmare quel assodato “gap” che c’è tra mondo della scuola e mondo del lavoro;

· Approfondire la conoscenza e la dimestichezza con le nuove tecnologie: la realizzazione e gestione continua del sito web (www.classactionreality.it), le infinite interazioni con il pubblico attraverso i nuovi sistemi di comunicazione attiva (newsletters, forms, etc.), la minuziosa e dettagliata attività di e-mailing durante tutto l’evolversi della “partita”, renderanno gli alunni assolutamente esperti nell’uso di tutte le nuove tecnologie di comunicazione;

· Sviluppare un senso reale della misura del denaro: i ragazzi opereranno attivamente e concretamente con denaro “vero”. Avranno a disposizione un “fondo di operatività” ottenuto attraverso i contributi dall’esterno e dovranno scegliere di spendere il denaro a disposizione per la realizzazione delle varie azioni. Questo significa che dovranno operare delle scelte “intelligenti”, calibrando bene la quantità di denaro gestibile e la necessità e la possibilità di spenderlo. Se, ad esempio, all’inizio ai ragazzi verrà facile suggerire di promuovere una data operazione con l’affissione di venti manifesti giganti 6x3, una volta saputo il costo reale di una operazione del genere, capiranno che non è possibile né opportuno “svuotare” la cassa per un solo intervento;

· Sviluppare autoanalisi e autocritica: essendo tutte le “azioni” svolte dai ragazzi di pubblico dominio, ed essendo le stesse assoggettabili al giudizio e alla critica esterna, gli alunni saranno chiamati quotidianamente ad analizzare il proprio operato e a sviluppare la capacità di discernere tra un’azione errata ed un’azione ritenuta errata, con possibilità di replica, di approfondimento e di correzione;

Tutti questi “contenuti” sono poi proposti e veicolati attraverso l’utilizzo di una “forma” innovativa e accattivante per i giovani: il reality. Riteniamo sia banalmente intuitivo e molto facile immaginare l’entusiasmo e la partecipazione con cui gli alunni hanno accolto l’iniziativa.

Qual è l’argomento del “reality”?

La “partita” verrà giocata lungo l'arco dell'anno scolastico e la "materia" di gioco è lo sviluppo economico ed il rafforzamento dell'immagine di un 'brand', ossia i ragazzi dovranno potenziare con idee ed iniziative i servizi legati ad un 'marchio'. Il marchio è già esistente, è stato creato nel 2007 sempre da studenti della scuola, facenti parte della società cooperativa "Arianoa" ('aria nuova' in dialetto salentino) che opera all'interno dell'istituto. Il 'brand' da potenziare è "Repubblica Salentina", un’originale movimento concepito per promuovere il territorio del Salento, attraverso le leve della cultura, delle tradizioni, delle bellezze naturali, dei grandi eventi e della proverbiale accoglienza delle sue genti.

Chi sono i “concorrenti”?

I concorrenti di questo reality sono gli alunni della classe VB dell'Istituto Costa di Lecce. Sono 12 ragazzi e 10 ragazze, 22 giocatori che gareggiano tra loro, da singoli ed in team. Ogni giocatore fa infatti parte di un team a cui è assegnato un ruolo. Le foto dei ragazzi insieme alle singole presentazioni sono sul sito www.classactionreality.it

Quali sono i ruoli?

Tutti e ventidue i "concorrenti" del reality hanno uno o più ruoli nel game. I giocatori rappresentano dei piccoli "imprenditori" o "manager" a cui sono state affidate delle aree di lavoro di una impresa reale. Essi diventano pertanto dei responsabili d'area (le singole aree di lavoro possono essere consultate sul sito del gioco www.classactionreality.it) e sta a loro progettare e realizzare concretamente iniziative atte a sviluppare la propria area. Dovranno essere creativi, fattivi ed operativi, dovranno ideare nuove iniziative, stringere rapporti e stilare convenzioni con aziende ed enti del territorio, progettare e stampare materiale informativo e promozionale, produrre oggetti, occuparsi dei media e della comunicazione verso l'esterno, etc. In alcuni "ruoli" giocano da singoli, in altri sono in team con altri giocatori. Tutti insieme, come le tessere di un puzzle, formano una grande squadra che ha come unico scopo lo sviluppo economico e dell'immagine del brand "Repubblica Salentina".

"Nulla Dies Sine Linea" (Nessun giorno senza un’azione)

Questo è lo slogan del game. Infatti non ci sarà giorno in cui uno dei giocatori o uno dei team non avrà pensato o realizzato una “azione”. Una nuova idea, una convenzione, una vendita, un accordo d'affari, un piccolo passo avanti o un grande successo, un qualsiasi intervento da appuntare sulla bacheca del gioco e meritevole dell'assegnazione di "punti". Per circa otto mesi i giocatori saranno sotto pressione e sotto gli occhi dei "giudici".

Chi sono i “giudici”?

Se gara deve essere, allora ci sarà sicuramente chi dovrà "giudicare" le azioni dei giocatori. Di giudici ve ne sono di tre tipi:

I giudici supremi: i docenti. Sono loro che osservano da vicino tutte le azioni dei giocatori, stanno sul campo, vedono esattamente come l'azione è stata svolta e conoscono gli effetti ed i benefici che tale azione provoca o può provocare. Valutano caso per caso, azione per azione, il lavoro svolto dai team e dai singoli giocatori. I giudici supremi i esprimono in “punti”.
I watchers. Sono degli osservatori esterni, sono studenti anche loro (di età compresa tra i 14 e 19 anni) che periodicamente entrano nel sito e riscontrano il lavoro svolto dai singoli giocatori, dando loro una valutazione espressa in “quote”. I watchers sono selezionati dalla base operativa ma c'è la possibilità anche per altri studenti di far parte di questa categoria, è sufficiente proporre la propria candidatura inviando una mail.
Il pubblico. Al pubblico esterno che osserva il gioco attraverso questo sito è data la possibilità di valutare le singole azioni dei giocatori o le azioni svolte da un team e di inviare ed esprimere il proprio “voto” on-line per le azioni più gradite.


Cosa può fare il pubblico?

Per Class Action il pubblico è importante, molto importante, essenziale!
Non saranno telespettatori ma internauti, chiunque vorrà si potrà collegare al sito e partecipare alla gara dei ragazzi. I visitatori potranno conoscere, valutare e fornire il proprio voto alle azioni quotidiane svolte, potranno svolgere la funzione di consulenti e suggerire ai giocatori, ad un team o al giocatore preferito una nuova mossa o un'idea per ottenere successo imprenditoriale, potranno applaudire o criticare le diverse iniziative, insomma saranno spettatori, giudici, consulenti e critici, in una continua interazione via web con i giocatori.

Chi vincerà?

Come per ogni reality che si rispetti, anche Class Action avrà il suo vincitore, anzi, saranno più di uno e le categorie sono le seguenti:

Giocatore - Vi sarà un primo, secondo e terzo classificato tra i 22 giocatori in gara. Naturalmente vince chi avrà ottenuto alla fine degli otto mesi di gara il punteggio più alto, tenendo conto dei "punti" (forniti dai giudici supremi), delle "quote" (fornite dai watcher) e dei "voti" (forniti dal pubblico);
Team - Anche tra i nove team ci sarà un primo, un secondo ed un terzo classificato. Il punteggio del team è ottenuto sommando i vari punteggi di ogni singolo giocatore appartenente al team;
Sesso - Essendo la classe composta da un numero quasi bilanciato di ragazze (10) e ragazzi (12), vi sarà anche un "sesso" vincitore ed uno perdente. Naturalmente, una volta fatte tutte le somme dei punteggi, sarà rispettata la proporzione delle squadre (10 ragazze vs. 12 ragazzi).
Con quale denaro “lavoreranno” i ragazzi?

Si rivolgono al pubblico e al privato, alle istituzioni (Regione, Provincia, Comuni, Camera di Commercio, Confindustria, ...), alle grandi aziende (banche, insediamenti produttivi, alberghi, società di servizi,...), alle piccole aziende, ai commercianti, ai propri genitori e parenti, ai propri docenti e, infine, anche ai singoli privati per raccogliere quel che sarà il fondo di operatività. Il fondo di operatività rappresenta il denaro con cui i "giocatori" potranno realizzare concretamente i singoli progetti della "partita", quei progetti studiati per sviluppare le diverse aree di azione e che, tutti assieme, hanno come obiettivo la promozione del territorio salentino (culturale, artistica, turistica, produttiva, etc.) da cui tutti, ma proprio tutti, trarranno benefici. Tutti i contributi in entrata e tutte le spese saranno capillarmente documentati e resi pubblici sul sito. Ogni singolo "finanziatore", ente, società o privato che sia, sarà inserito nel "libro dei sostenitori", mentre ogni singola spesa, ogni acquisto, ogni servizio sarà riportato nel "libro delle realizzazioni".

Approfondimenti, immagini e foto sul sito ufficiale del game: www.classactionreality.it

Foto dei "concorrenti" e della classe in alta risoluzione saranno fornite su richiesta.

Ringraziamo per l'attenzione e auguriamo buon lavoro.

I.T.C. "Costa"
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domenica 28 settembre 2008

Scuola, anno zero?

Si apre su questi temi la tre giorni della Festa Democratica del PD.
CoratoLive
27 settembre 2008
di Vittorio Vaccaro
Il PD apre la “festa democratica” con il primo dei tre dibattiti organizzati per l’occasione. Tema: la Riforma Gelmini. “Scuola anno zero. I costi sociali del decreto Gelmini”.
Si potrebbe (o addirittura, si dovrebbe) parlare di un “anno zero” per la scuola italiana, cioè di un brusco segnale di rottura rispetto all’esperienza di gestione dell’apparato scolastico degli anni precedenti? Il tema è stato ampiamente dibattuto nel primo di tre incontri organizzati dalla sezione coratina del PD in occasione della “Festa Democratica”.
Giuseppe Di Bisceglie, moderatore dell’incontro, ha introdotto brevemente le complesse tematiche da discutere, passando subito a presentare i relatori invitati per l’occasione dell’auditorium della Biblioteca Comunale: Claudio Menga, segretario generale FLC-CGIL di Bari; Aldo Sciscioli, ex-dirigente scolastico nelle scuole elementari e superiori; Corrado De Benedittis; l’Assessore alla Pubblica Istruzione Franco Caputo.
La prima parola spetta al Claudio Menga che dopo aver ripercorso le tappe dei decreti varati dal precedente governo di centrodestra, in particolar modo dal ministro Moratti, passa ad analizzare l’art.64 del Decreto Brunetta (25 giugno 2008, n. 112) che “già proponeva un ingente numero di tagli da spalmare lungo il triennio.
Si parla di 87.000 unità per il settore docenti e di 45.000 unità a danno del personale Ata”. Tagli giustificati dall’allora ministro “con l’obiettivo di raggiungere una quota-risparmio di 8.000.000.000€”. “
A fornire l’occasione per legittimare questi tagli - prosegue il segretario FLC-CGIL - sarà il Ministro Gelmini, in accordo con il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, attraverso il decreto-legge che introduce la figura del maestro unico.
Il messaggio è passato ma tra un anno ci sarà da piangere. Solo nella provincia di Bari prevediamo 1256 docenti e 275 lavoratori del persona Ata che l’anno prossimo non saranno riconfermati. Infatti i 137.000 tagli previsti dal decreto Brunetta, diluiti nei tre anni stabiliti, si concentreranno maggiormente nel prossimo anno”.
Il “decreto Gelmini” mira a sopprimere gli istituti scolastici che non superano una certa soglia.
Quali saranno le conseguenze per gli allievi diversamente abili di questi istituti? La domanda viene del moderatore ed è rivolta al secondo relatore chiamato a intervenire: l’ass. Caputo.
Pur ammettendo di non poter affrontare il discorso cifre e dati alla mano, l’assessore risponde genericamente sottolineando la necessità di “scattare una fotografia complessiva della scuola italiana come della scuola a livello locale. La categoria dei docenti, oggi più che mai massacrata, a Corato risulta divisa a metà sull’argomento del maestro unico”.
Richiamato a fornire una risposta per la domanda specifica sul destino degli allievi diversamente abili negli istituti al di sotto delle cifre stabilite risponde: “Ogni istituto è soggetto a questa soglia sotto la quale va accorpata, in maniera verticale o orizzontale. L’accorpamento, tuttavia, interessa più la dirigenza e il personale che gli alunni”.
Il Aldo Sciscioli critica l’idea di una “Scuola come la Cenerentola della vita nazionale, che vive di alti e bassi”, allude a “motivazioni strettamente economico-finanziarie per i provvedimenti adottati dal nuovo decreto” e lamenta la scarsa attenzione prestata negli anni a una riforma della scuola superiore.
Quanto ai tagli? “Non possono subentrare a una situazione già incandescente, la scuola è stanca di fare da cavia”. Sulla funzione del maestro unico, l’ex-dirigente non ha dubbi: “abbiamo detto basta al maestro tuttologo anni fa. Non è pensabile che un insegnante segua tutti i corsi di specializzazione resi necessari dal costante cambiamento delle tecniche riguardanti l’ampliamento delle forme di trasmissione del sapere. A questo punto – aggiunge – meglio il maestro coordinatore proposto dalla Moratti!”.
In parlamento ci sono delle proposte degli organi collegiali, sono proposte ancora inascoltate, ma perché? Per non parlare del tema della formazione-reclutamento dei docenti e dei dirigenti: una questione presa sottogamba”.
Incalzato dai successivi impegni, è Claudio Menga a riprendere la parola per una precauzione contro eventuali fraintendimenti: “Non si chiudono le scuola con questa razionalizzazione, come sottolineato dall’Assessore Caputo negli accorpamenti ci rimetteranno dirigenti e personale Ata. In quel decreto, tuttavia, per la prima volta sono indicati anche i criteri per la formazione delle classi”. Arriverà a rimpiangere la Moratti dei bei tempi, il sindacalista, ora che “la Gelmini non ha nemmeno una motivazione pedagogica per il suo maestro unico, ormai superato. Vogliono solo una scuola a basso costo che entri in competizione con la scuola privata”. Interviene per ultimo il Corrado De Benedittis che, dal canto suo, ci tiene a tirarsi fuori dall’idea del “rimpianto Ministro Moratti” che “da maggio 2001, con il blocco dell’immissione in ruolo, ha dato il primo colpo alla scuola pubblica”.
Quanto al decreto Gelmini e, in generale, al clima degli ultimi mesi su scala nazionale: “Il Paese è vittima di un provincialismo mediatico intriso di qualunquismo con lo scopo di far passare scelte di restringimento dei diritti”. Quindi, i cosiddetti fannulloni? “E’ vero il contrario, abbiamo classi esplosive, docenti precari, carenza di fondi”.
Nella scuola superiore accadrà la stessa cosa. La riduzione degli indirizzi e l’accorpamento delle classi di concorso. Aumenteranno le ore di lavoro da 18 a 24 (a parità di stipendio) facendo saltare una cattedra ogni tre docenti, una cattedra che con gli accorpamenti diventerà una cattedra e mezza. Nel frattempo si riduce l’orario dei ragazzi”. Provvedimenti che, per De Benedittis, fanno da preludio a “quella mattanza istituzionale chiamata federalismo, a carico del Sud”.
Per ultimo il temutissimo “voto in condotta”, accompagnato dalla “votazione in decimi”. Interviene Sciscioli: “il semplice numero, se non è accompagnato da un giudizio esaustivo, non esprime le motivazioni e non serve. Quanto al voto in condotta, non si sentiva il bisogno di aggredire i ragazzi in questa maniera. Ora che tutto dipende da un numero il Consiglio scolastico non ha più autonomia”.
Pochissimo spazio per il dibattito e gli interventi della platea, uno dei quali interroga l’assessore sulla possibilità di dare un segnale, a livello comunale, dal punto di vista delle risorse finanziarie. Il Comune risponde: “lo stanziamento dei fondi è sempre in aumento, per il resto i comuni sono totalmente ingessati”.

sabato 27 settembre 2008

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Sign for CONTRO IL MAESTRO UNICO


VI° rapporto di Cittadinanzattiva su sicerezza, qualita' e comfort degli Istituti Scolastici

Cittadinanzattiva presenta il VI Rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici. Zero in condotta sulla sicurezza delle scuole. Impegniamoci come per una missione di pace.
Una cantina umida per fare ginnastica, spazi verdi incolti e privi di recinzione, aule riscaldate con stufe elettriche alla faccia del risparmio energetico, termosifoni che cadono, aule poste sotto il livello stradale, porte scrostate, infiltrazioni di acqua, tubi e fili a vista, pavimenti e sanitari vecchi e rotti, impianti elettrici risalenti agli anni Quaranta, ascensori non collaudati...

Campagna Imparare Sicuri 2008 di Cittadinanzattiva

LA CAMPAGNA IMPARARESICURI 2008 PROMOSSA DA
CITTADINANZATTIVA
si svolge
sotto l’Alto Patronato del PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CON I PATROCINI DI
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Ministero per la Gioventù
IN COLLABORAZIONE CON
Il Dipartimento della Protezione Civile
CON IL SOSTEGNO DI
Fondazione Johnson&Johnson
AFED-AfidampFab
e di
ABB
Coop Consumatori Nord Est
Fondazione MSD
TNT

venerdì 26 settembre 2008

Scuola domani proteste contro riforma Gelmini

Roma, 25 set. - La protesta contro la riforma Gelmini della scuola attraversera' domani tutta l'Italia. Appuntamento principale alle 9 nella capitale con un presidio, organizzato dai Cobas, davanti al ministero dell'Istruzione......



giovedì 25 settembre 2008

Riforma della scuola: un contributo ed una proposta per Corato

Un contributo del prof. Gaetano Bucci.
di La Redazione
Timidamente e in modo piuttosto improvvisato anche a Corato si comincia a parlare della riforma della scuola della neo-ministra Mariastella Gelmini. Esigenze di carattere generale e aspetti della politica nazionale si intrecciano con considerazioni sulla scuola nel nostro territorio e a Corato con spunti originali ma improduttivi sul piano degli interventi concreti.
Per questo desidero, dopo il pezzo su «Eventi & Commenti» di luglio in cui ho parlato del “declino della scuola” e stimolato da due recenti pezzi apparsi sul sito CoratoLive.it, affrontare con qualche considerazione il tema della “riforma Gelmini” incrociandolo con alcuni dati e aspetti della scuola locale.
La prima considerazione che bisogna fare è che se si affronta la “questione scuola” partendo da basi “ideologiche” non si va da nessuna parte. In tal caso dovremmo non solo delegittimare chi governa, ma anche la recente storia italiana. Il che è evidentemente un errore. Ed è proprio quello che la sinistra ha da sempre fatto, considerando l’istruzione, specie quella della scuola superiore e dell’università, come una sorta di “feudo ideologico e riserva culturale” da cui attingere forza e consenso, specie quando è all’opposizione.
Questa impostazione è caduta non perché Berlusconi abbia vinto le elezioni più volte negli ultimi anni, ma per il semplice fatto che essa è “slegata” dalla concretezza storica. Tanto è vero che i maggiori errori nella gestione della scuola italiana sono stati commessi negli ultimi lustri proprio da ministri di sinistra come Luigi Berlinguer e Tullio De Mauro, che, tra l’altro, erano “esperti” del settore.
Un altro limite dell’impostazione alla critica che oggi si muove alla Gelmini è quello di doversi regolare sul punto di vista dei sindacati, specie di CGIL-CISL-UIL, che da oltre vent’anni sono stati una sorta di “grande lobby” o “clientela organizzata” dei partiti di centro sinistra all’interno della scuola. Basti pensare che la contrattazione nazionale è regolata dalla loro cosiddetta “forza di rappresentanza”, che di fatto, purtroppo per loro, non supera complessivamente il cinque per cento dei lavoratori della scuola.
Detto questo oggi per parlare della scuola bisogna emendarsi da pregiudizi di tipo ideologico e politico e guardare la realtà, evitando, dall’altro lato, di cadere nella logica opposta della piaggeria verso chi è al governo del paese e non dovrebbe “giocare” col futuro formativo dei giovani. Bisogna, pertanto, fare critica libera e, soprattutto obiettiva. Fare proposte concrete e senza condizionamenti, tenendo conto di ciò che effettivamente non va nella scuola italiana attuale.
Il punto di partenza, ormai lo sanno tutti, è la concreta ed effettiva situazione di “arretratezza e inadeguatezza”, misurata direttamente sulle conoscenze e competenze medie degli studenti, e, indirettamente su una serie di altri elementi che, viceversa, non vanno imputati ai ragazzi, ma al contesto formativo e, soprattutto, alla incapacità dello stato di organizzare il sistema scolastico, farlo funzionare, controllarlo e intervenire per correggerlo nei punti critici.
Questi sono i veri punti di partenza e su di essi bisogna sviluppare una riflessione “onesta e severa”insieme. Altrimenti si cade nella solita “melassa ideologica” o nell’interesse di parte, nella asfittica prospettiva di singoli partiti e sindacati, nel calcolo bieco di piccole lobby e negli egoistici interessi personali di periferia, specie di quelli che si annidano tra le pieghe dei singoli istituti scolastici.
Detto questo, se si guarda attentamente a ciò che la Gelmini sta proponendo questi giorni, si osserva che in parte il suo approccio è in continuità con quanto già il ministro Giuseppe Fioroni, anche lui di matrice cattolica, aveva cominciato a fare, e cioè sopperire ai bassi livelli qualitativi della “formazione-istruzione”.
La parte di discontinuità espressa dalla Gelmini si trova invece dove il precedente ministro, condizionato dai molti interessi ideologici, partitici e sindacali, non poteva di fatto operare. Ovvero nell’individuare, molto giustamente e opportunamente, la necessità di una “razionalizzazione” della spesa e nell’indirizzare le risorse non solo verso “insegnanti e presidi”, ma verso l’efficienza del servizio e l’efficacia dell’azione formativa.
D’altra parte, per esempio, come si fa a negare che le maggiori risorse assegnate alla scuola negli ultimi anni, sia dal governo centrale attraverso i fondi d’istituto e altre provvidenze, sia dall’Europa attraverso gli ingenti fondi di sviluppo nazionale e regionale, non hanno prodotto alcun miglioramento delle conoscenze degli studenti, e che, spesso, è avvenuto proprio il contrario?
Come si fa a negare, sempre per stare nell’esempio, che i famosi “fondi d’istituto” non sono andati a premiare i professori più bravi, ma quasi sempre solo i più furbi, che non hanno premiato le scuole migliori ma solo quelle più “traffichine”?
Come si fa a negare che gli stessi dirigenti scolastici, quelli che sostengono che “la scuola non è un’azienda” e che “uno studente non è un pezzo da catena di montaggio”, hanno, proprio loro, cavalcato il “bisogno” dei progetti più per un fatto pubblicitario, per una vana questione d’immagine e, talvolta, anche di tornaconto personale, piuttosto che per un’esigenza effettiva degli studenti?
Come si fa a negare che questi ultimi e le loro famiglie con l’autonomia, quella che doveva liberare dall’oppressione statalista, anziché avere più voce in capitolo nella vita delle scuole, sono stati ricacciati ai margini delle decisioni e hanno dovuto “sorbirsi” astrusi piani formativi, insegnamenti e indirizzi di studio mai scelti, progetti stravaganti, interventi didattici strampalati e incoerenti con quello che a loro effettivamente serve per proseguire negli studi o per trovare lavoro nella vita?
E’ vero che l’insuccesso di un sistema formativo non dipende solo dalla scuola e che sono molti i fattori che incidono, ma oggi tocca di provvedere a sistemare ciò che “nella scuola non funziona”. Non ci sono scuse, né tanto meno vuoti “sociologismi”. Per fare ciò bisogna partire da valutazioni “endogene” del cosiddetto “mal di scuola”, e mettere sotto accusa non l’autonomia in quanto tale, ma questa sorta di “confuso e indistinto anarchismo” gestionale, organizzativo e amministrativo che sta generando mostruosità che nulla hanno a che fare con i principi costituzionali del diritto all’istruzione e della libertà di insegnamento.
A questo punto ci vuole più stato, più controllo, più eteroferenzialità, più correzioni del sistema, più razionalità nelle applicazioni normative.
Se proprio la dobbiamo dire tutta è stata proprio una certa “cultura dell’irresponsabilità”, maturata all’interno della scuola, in primis da parte di certi insegnanti ipocritamente sindacalizzati e presidi “falsi dirigenti”, che ha distrutto negli ultimi vent’anni le conquiste degli anni Settanta che dovevano portare ad un sistema di grande partecipazione democratica della scuola.
Non sono stati forse i sindacati di CGIL-CISL-UIL, tanto per fare un solo esempio, che hanno distrutto gran parte dei diritti acquisiti dai professori negli anni Settanta e Ottanta, a cominciare dal divieto di sciopero contrabbandato con “obbligo dei servizi minimi garantiti”?
Tutti gli organi collegiali, le assemblee, le commissioni e gli istituti di garanzia nella scuola sono ormai poco più che “fantasmi”, organismi “formali” senza una capacità di vero indirizzo e controllo del sistema. Anche le rappresentanze sindacali d’istituto non sono nella maggior parte dei casi che piccoli centri di potere particolare senza nessun aggancio alle esigenze dei lavoratori della scuola e ai loro diritti, anche in funzione del servizio da rendere agli studenti.
E’ allora evidente che a fronte di tale situazione dire che bisogna decidere solo “dal basso”, come ha detto Vito De Leo, è come dire una bestemmia ed è fare pura demagogia, perché proprio “dal basso” sono venuti molti guai.
Venga, per esempio, il prof. De Leo oggi al Collegio dei Docenti della mia scuola, l’Istituto Statale d’Arte di Corato, e veda che cosa si decide “dal basso”. Un bel niente. Anzi meno che niente. Afasia totale!...
C’è invece bisogno di riprendere in mano la situazione e augurarsi che “dal basso” maturi una nuova etica della responsabilità, ma nel frattempo è bene e opportuno che qualcuno “dall’alto” cominci a sistemare le cose.
Per questo credo che le proposte della ministra Gelmini, che pure su singoli punti sono discutibili, aprano ad un metodo nuovo e che contengano novità di notevole rilevanza per il “funzionamento del sistema”. L’approccio di non considerare l’intervento governativo nella scuola solo come intervento sociale ma come investimento economico è senza dubbio positivo per il futuro stesso dei giovani. E, al punto in cui siamo giunti, non mi sento di respingerlo.
In tale prospettiva sono condivisibili una serie di misure che mettono fine a tanti sprechi, come, tanto per fare alcuni esempi, quelli di costosi e inutilizzati laboratori, di un’infinità di indirizzi di studio, dispersivi e poco funzionali alla formazione di base, di corsi serali in cui il numero dei docenti supera quello dei discenti, di un esercito di personale ausiliario che spesso più che svolgere servizi crea disservizi.
Come pure sono condivisibili gli investimenti nella formazione dei docenti e nelle tecnologie di supporto all’insegnamento. L’attribuzione delle risorse sulla base di “costi standard dei servizi” e non di “costi storici” dove si sono annidati veri e propri privilegi, zone franche di vero e proprio parassitismo scolastico, come avviene oggi a tutto favore di pessime scuole tecnico-professionali a discapito degli istituti liceali dove invece c’è maggior bisogno di formare studenti che siano centrali per qualificare il futuro socio-economico e scientifico del nostro paese.
Su questi punti e su come essi possono “parametrarsi” nelle scuole di Corato si dovrebbe aprire subito un dibattito pubblico sostenuto da tutti, in primis dall’Amministrazione locale e dai singoli Dirigenti scolastici, e attivamente partecipato da docenti, studenti e genitori.
Spero che ciò avvenga, magari sotto forma di una “grande conferenza cittadina”, e che, in quella sede, si scoprano un po’ le carte e possano trovarsi strade nuove per rendere meno aleatorio il diritto (ahinoi diventato “sogno”) dei giovani, anche di quelli di Corato, ad una scuola effettivamente capace di aprire ad un futuro migliore».

Scuola XXI aprile occupata contro il maestro unico

di online@quotidiano.net (online@quotidiano.net) Quotidiano.net - Mer 24 Set - 15.10

(Pubblicità)
Bologna, 24 settembre 2008 - Dalle parole ai fatti. Dopo aver deciso l'occupazione della scuola, sul cancello delle elementari XXI aprile è comparso uno striscione che recita: "Scuola XXI aprile occupata, in assemblea permanente contro la scuola a 4 ore e contro il maestro unico". La firma è di genitori e insegnanti dell'assemblea permanente della scuola.

mercoledì 24 settembre 2008

Casarano, Radiofarmaci: Cittadinanzattiva non partecipera' all'incontro....

OGGETTO: – incontro con le Associazioni richiesto da SPARKLE s.r.l. su centro radiofarmaci.

Facendo seguito alla comunicazione indicata in oggetto e pervenuta via fax, questo Movimento di Cittadinanzattiva, con le reti presenti sul territorio del Tribunale per i diritti del malato – Procuratori dei cittadini e Coordinamento Associazioni Malati Cronici, ritiene quanto meno improprio l'invito così formulato dalla Sparkle in quanto, a nostro parere, non avrebbe avuto titolo a farlo.

domenica 21 settembre 2008

Marinano in gruppo la scuola: fermati dalla polizia

Sorpresa amara per quanti questa mattina hanno marinato la scuola a Lecce. Gli agenti di polizia hanno fermato 125 studenti e poi telefonato ai rispettivi genitori, i quali erano all’oscuro di tutto

martedì 16 settembre 2008

Scuola D@y

http://www.ilsole24ore.com/dossier/Italia/2008/scuola-day/

domenica 14 settembre 2008

Sull'argomento: " insegnante unico ", Cinzia Olivieri scrive

Sull'argomento : "insegnante unico "Sull'argomento "insegnante unico", invio di seguito un estratto del resoconto della seduta dell'11 settembre della VII^ Commissione http://www.camera. it/_dati/ leg16/lavori/ bollet/chiscobol lt.asp?content= /_dati/leg16/ lavori/bollet/ framedin. asp?percboll= /_dati/leg16/ lavori/bollet/ 200809/0911/ html/07/, relativo al tema.

Per le implicazioni in materia organizzativa che implicherà la modifica normativa, i consigli di circolo e di istituto saranno necessariamente coinvolti.
Pertanto bisogna essere preparati all'evento anche perchè sembrerebbe che le scuole sono chiamate a modulare l'offerta oraria secondo le richieste delle famiglie.
Inoltre bisognerà coordinare le modalità organizzative che continueranno a coesistere.

I regolamenti chiariranno (spero) i quesiti che al momento mi pongo leggendo la discussione che segue.
Ne riporto intanto alcuni brevi passaggi con altrettanto sintetiche note di commento.

Si legge nel resoconto che con l'art. 4 del DL 137/08 "si consente dunque di ricostituire classi con il maestro unico". L'espressione "si consente" significa che è una scelta facoltativa tra i vari modelli organizzativi?
Si legge infatti in prosieguo che "Accanto alla reintroduzione delle classi ad insegnante unico (...) si deve comunque tener conto delle esigenze di una più ampia articolazione del tempo-scuola sulla base delle richieste delle famiglie" ed ancora che il tempo scuola deve essere funzionale alle esigenze della didattica ma anche dell'"utenza" .
Quindi "In ragione della domanda delle famiglie, vi potranno pertanto essere differenti articolazioni dell'orario scolastico".
Quante e quali opzioni possono proporsi?

Si sostiene che con tale provvedimento
- "si amplia la libertà di scelta delle famiglie che volessero occuparsi dell'educazione dei propri figli in orario pomeridiano" .
Tale libertà era soddisfatta anche ora con le 30 ore settimanali, articolando l'attività su 6 giorni tutti in orario antimeridiano o altrimenti con rientri e/o prolungamenti solo in alcuni giorni.
- "si recupera la funzione educativa del docente, quale punto di riferimento" .
Non credo che essa sia stata impoverita in precedenza.
- "nel sistema odierno spesso non è stata data in concreto alle famiglie la possibilità di scegliere per le 27 ore, obbligandole di fatto aoptare per il tempo pieno".
Non direi.
Piuttosto spesso non si è lasciata la possibilità di scegliere tra 27 e 30 ore. Ovvero tra tempo pieno e prolungato. Oppure settimana corta o lunga. Tempo compattato tempo prolungato.. .
Ma fino a che punto la scuola può tenere conto delle esigenze delle famiglie? E come ed in che tempo deve prevedere la consultazione?
Quando mai si è realizzato un POF di territorio preceduto da un'attività di monitoraggio per venire incontro alle esigenze dell' "utenza"?
Quante articolazioni di orario possono essere effettivamente previste?
Il POF rappresenta l'offerta della scuola. Essa offre ed il genitore sceglie sulla base dell'offerta. Di massima l'opzione oraria è tra A e B.
Potenzialmente più ampia (ma non sempre) è l'opportunità sulle ore opzionali.

Contestando poi che la riforma costituisca un ritorno al passato si evidenzia che rispetto ad allora "è stata riconosciuta in legge ordinaria prima ed in Costituzione poi, l'autonomia scolastica e con il decreto n. 275 del 99 è stata di fatto abolita la rigidità e l'unicità dei modelli organizzativi e quindi anche il modello dei 3 insegnanti su due classi".
Ciò quindi significa che anche l'insegnante unico non può nè deve costituire l'unico modello organizzativo?

Non riesco poi bene a cogliere come con questa organizzazione si riesca ad "ottimizzare le ore di insegnamento e quindi, di apprendimento degli studenti" soprattutto considerando le necessità connesse alle integrazioni dei diversamente abili.

Quanto alle "medie" credo che esse non tengano conto delle variabili legate all'ambiente, alla società, alla storia, al territorio.

Ovviamente il confronto è appena iniziato ... e mi auguro non già concluso.
Sarà interessante conoscere il dibattito che seguirà

Saluti
Cinzia
http://www.apritisc uola.it/genitori /inrete/campania /napoli/

http://www.camera. it/_dati/ leg16/lavori/ bollet/chiscobol lt.asp?content= /_dati/leg16/ lavori/bollet/ framedin. asp?percboll= /_dati/leg16/ lavori/bollet/ 200809/0911/ html/07/
(...)
Ricorda quindi che l'articolo 4, comma 1, stabilisce che, nei regolamenti da adottare ai sensi dell'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008 per la riorganizzazione del servizio scolastico e dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico delle scuole, si preveda che le istituzioni scolastiche costituiscono classi assegnate ad un unico insegnante e funzionanti con un orario di ventiquattro ore settimanali. Con la disposizione in commento, si consente dunque di ricostituire classi con il maestro unico, secondo il modello organizzativo tradizionale della scuola elementare vigente fino al 1990. Accanto alla reintroduzione delle classi ad insegnante unico, la disposizione in commento specifica ulteriormente che nei regolamenti si deve comunque tener conto delle esigenze di una più ampia articolazione del tempo-scuola sulla base delle richieste delle famiglie. Secondo quanto specificato nelle relazioni al provvedimento, ciò significa che, nella definizione dei regolamenti, l'articolazione del tempo-scuola deve essere prevista in funzione non soltanto delle esigenze di riorganizzazione didattica, ma anche delle esigenze dell'utenza. In ragione della domanda delle famiglie, vi potranno pertanto essere differenti articolazioni dell'orario scolastico. Il comma 2 dell'articolo in esame prevede l'adeguamento del trattamento economico spettante ai docenti che si troveranno ad operare nelle classi con unico insegnante, che avverrà in sede di contrattazione collettiva. Tale adeguamento si rende necessario in quanto l'orario settimanale della classi a maestri unico è superiore rispetto alle ore di lezione che ciascun docente è tenuto a svolgere secondo le vigenti previsioni della contrattazione collettiva, pari a 22 ore settimanali.
La norma individua le risorse finanziarie necessarie per far fronte agli oneri
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derivanti dall'adeguamento retributivo nella quota parte delle economie di spesa discendenti dalla realizzazione degli obiettivi della razionalizzazione prevista dal citato articolo 64, decreto-legge n. 112 del 2008 e destinata al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Rileva che questa disposizione interviene sul segmento della scuola primaria che era stato interessato da modifiche ordinamentali con il decreto legislativo 59 del 2004, che aveva introdotto la differenza tra «apprendimenti fondamentali» non negoziabili e «apprendimenti opzionali» e «facoltativi», prevedendo in 27 ore il tempo scuola necessario per i primi e 3 ore per gli altri, quelli di natura opzionale. Il decreto in esame, rafforza, dunque, la scelta del decreto 59 che, peraltro aveva anche introdotto l'insegnante tutor quale insegnante prevalente del team, indicando in 24 ore il tempo scuola non negoziabile e quindi da considerare come unità organizzativa di base per l'acquisizione degli alfabeti essenziali della cultura e dei contenuti delle aree disciplinari di studio. In più, evidenzia come l'intero modulo possa essere affidato anche ad un solo insegnante. Con ciò si ottengono due effetti sicuramente positivi per il sistema educativo: si amplia la libertà di scelta delle famiglie che volessero occuparsi dell'educazione dei propri figli in orario pomeridiano e si recupera la funzione educativa del docente, quale punto di riferimento, non solo per gli insegnamenti, ma anche dal punto di vista relazionale, ricordando inoltre che nel sistema odierno spesso non è stata data in concreto alle famiglie la possibilità di scegliere per le 27 ore, obbligandole di fatto aoptare per il tempo pieno. Osserva che non è corretto parlare di «ritorno al passato» paragonando questo modello a quello degli anni '70-'80. Da allora sono cambiate molte cose, ma soprattutto è cambiata la cornice giuridica entro cui i modelli organizzativi ordinamentali si giustificano: è stata riconosciuta in legge ordinaria prima ed in Costituzione poi, l'autonomia scolastica e con il decreto n. 275 del 99 è stata di fatto abolita la rigidità e l'unicità dei modelli organizzativi e quindi anche il modello dei 3 insegnanti su due classi.
Precisa che dall'anno scolastico 2004/2005, inoltre, in virtù del decreto n. 59 citato, il 73 per cento delle classi della scuola primaria ha attivato la figura del tutor ed il 40 per cento di queste classi ha affidato questa figura ad un solo insegnante. Né può valere l'obiezione che la scuola primaria sia tra le migliori scuole nei confronti internazionali. La scuola primaria, o elementare, è stata punto di eccellenza del sistema formativo del nostro Paese, ben prima dell'ingresso della organizzazione didattica per moduli, grazie alla capacità e generosità di generazioni di maestri, di direttori didattici e di famiglie attente ai beni primari dei loro figli: l'educazione e la cultura di base. Semmai, occorrerebbe ripensare proprio agli ultimi due anni della scuola primaria, visto che gli apprendimenti dei nostri ragazzi cominciano ad essere scadenti dopo i nove anni fino ai quindici come confermano da troppi anni le rilevazioni dell'OCSE con riferimento al PISA. Osserva quindi che l'aver inserito questa misura in un decreto legge si giustifica, inoltre, in una logica di vincoli di bilancio che impongono inderogabili economie di spesa previste dalla legge n. 133 del 2008 e che tendono a coniugare riqualificazione della spesa pubblica e qualità. Anche in quest'ottica, dunque, l'organizzazione del lavoro nel primo ciclo, ma in particolare nella scuola primaria, richiede una revisione dei criteri di assegnazione e di utilizzo dei docenti finalizzata ad ottimizzare le ore di insegnamento e quindi, di apprendimento degli studenti. Ricorda che la questione, d'altra parte, era stata affrontata in modo dettagliato già dal «Quaderno Bianco sulla scuola», curato dai Ministri dell'economia e dell'istruzione del Governo Prodi nel settembre 2007, allorquando al paragrafo 4.3, pagine 45 e seguenti, si sosteneva che «per quanto riguarda gli studenti, le ore effettive medie di lezioni, orario discente, possono essere più elevate di quelle curriculari, se essi ricevono ore di insegnamento frontale per sperimentazioni con
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un monte ore più esteso di quello ordinario (...) ovvero se, nella stessa ora di corso, sono previsti due insegnanti, col risultato che gli studenti ricevono di fatto due ore di insegnamento. È quanto avviene nella scuola primaria, per alcune discipline tecniche, ovvero nel caso di studenti diversamente abili la cui istruzione richiede insegnanti supplementari. In Italia, in particolare, si può stimare che tali fattori facciano sì che le ore di insegnamento effettivamente ricevuto eccedano l'orario strettamente curricolare in media di circa il 18 per cento nella scuola primaria, dove è particolarmente elevata la compresenza per fare fronte anche al tempo pieno, di circa 16 per cento nella scuola secondaria di primo grado e di circa il 12 per cento nella scuola secondaria superiore, dove la compresenza è associata ad una forte frammentazione disciplinare non generalista. A parità del resto, ciò tende ad accrescere ulteriormente il numero di insegnanti necessari per studente.»
Osserva quindi che nel caso della scuola primaria, l'eccesso di circa il 60 per cento del rapporto insegnanti/studenti dell'Italia, rispetto al valore OCSE, è spiegato per circa la metà dal maggiore impegno orario degli studenti; per circa un quinto dal minore impegno orario degli insegnanti; per meno di un terzo dalla minore dimensione delle classi». Ritiene che si comprenda, per questo, perché, sempre come sostiene il «Quaderno Bianco», «nel confronto internazionale ai valori raccolti dall'OCSE, l'Italia mostri un valore del rapporto insegnanti per 100 studenti del 20 per cento superiore alla media: 9,1 insegnanti nel 2004 contro una media di 7,5 nell'OCSE, meno di 7 in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, facendo riferimento ai cicli primario e secondario infanzia esclusa, per cui è possibile la comparazione. La differenza è assai più marcata nella primaria (9,3 insegnanti per 100 studenti in Italia, contro una media OCSE di 5,9, che nella secondaria inferiore, rispettivamente 9,7 e 7,3, e superiore rispettivamente 8,7 e 7,9.» Tutte queste considerazioni giustificano, dunque, ampiamente la scelta del Governo sia di merito, con il maestro unico, che di metodo, tramite il ricorso al decreto-legge, e semmai rilanciano con forza un rinnovato investimento sulla formazione iniziale dei docenti della scuola primaria, affinché gli stessi siano preparati a svolgere con competenza e professionalità il proprio compito, a cominciare dalle sfide costituite dalla competenza in lingua inglese e in informatica, apprendimenti obbligatori fin dalla prima classe. Evidenzia, a tale ultimo proposito, che negli anni Novanta il Ministro Falcucci aveva già previsto la formazione di insegnanti nella lingua inglese, senza peraltro che a tale previsione seguisse un riscontro concreto.
(...)

giovedì 11 settembre 2008

Risultati Congresso Territoriale Cittadinanzattiva Casarano (LE)

I risultati del congresso territoriale di Cittadinanzattiva

Tribunale Per I Diritti Del Malato
tdm_pocasarano@auslle2.it
Casarano, 09/09/2008

Presidio Ospedaliero “F. Ferrari” -73042 CASARANO -( FAX 0833/508393
e-mail: tdm_pocasarano@auslle2.le.it- www.tdmcasarano.it
COORDINATRICE TERRITORIALE ASL LE – AREA SUD: Anna Maria De Filippi

Il 04 settembre 2008 si è svolto il congresso locale di Cittadinanzattiva relativo all'Assemblea territoriale di Casarano che comprende n. 57 Comuni ricadenti nella ex ASL LE2.

Durante i lavori congressuali è stato presentato l'intenso lavoro svolto nelle sedi del Tribunale per i diritti del malato, allocate negli Ospedali di Casarano – Gallipoli – Maglie (Poggiardo-Scorrano) e quello di tutte le reti operanti.....

martedì 9 settembre 2008

Scuola: drappi neri contro la Gelmini

(ANSA) - ROMA, 9 SET - In quaranta scuole della capitale, la maggior parte elementari, l'anno scolastico lunedi' 15 settembre prossimo iniziera' nel segno del lutto. Drappi neri all'entrata delle scuole e fasce nere al braccio delle maestre, un tangibile segno di rivolta contro la riforma Gelmini. Capofila della protesta che si e' estesa rapidamente agli istituti di dieci municipi della capitale, la dirigente scolastica del 123esimo circolo didattico, Simonetta Salacone.

Scuola, la Provincia di Milano fa guerra alla Gelmini

Scuola, la Provincia di Milano dichiara guerra al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. E lo fa con tanto di lettera aperta agli studenti e ai genitori, dove l’amministrazione guidata da Filippo Penati vagheggia di «inquietante ritorno al passato», di «trent’anni di positiva sperimentazione gettati al vento» e, perché no, di aver «avviato un’opera di distruzione della scuola pubblica, funzionale forse alla privatizzazione».

Scuola, Gelmini: 10.000 edifici scolastici non sono sicuri

Reuters - Lun 8 Set - 12.21
MILANO (Reuters) - Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha detto oggi che in Italia sono 10.000 gli edifici scolastici che non soddisfano le condizioni di sicurezza di base.

"E' stata realizzata un'indagine che mette in evidenza che esistono in Italia 10.000 edifici non sicuri", ha detto la titolare dell'Istruzione in un'intervista trasmessa dal programma di approfondimento "Panorama del giorno", in base alla trascrizione fornita dall'emittente.

"Occorre uno sforzo nazionale a tutti i livelli per fare in modo che le nostre scuole siano sicure", ha aggiunto il ministro, specificando che la situazione nazionale presenta un quadro molto variegato, con scuole moderne affiancate ad altre ridotte in un condizioni fatiscenti........

domenica 7 settembre 2008

Scuola: Unicobas, Sciopero e Manifestazione 3 Ottobre

(AGI) - Roma, 6 Set. - Sciopero e manifestazione nazionale a Roma venerdi' 3 ottobre contro i tagli annunciati nella scuola con provvedimenti del ministro Gelmini. Lo annuncia il segretario nazionale dell'Unicobas Stefano D'Errico. -

Per maggiori informazioni visita Agi

Gelmini: scuola con meno professori, ma piu' pagati

ROMA - ''La politica, sulla scuola, e' da trent'anni che si comporta in maniera irresponsabile. In questo modo si e' rubato il futuro ai giovani della mia generazione, ma sui cittadini italiani del 2020 non si deve scherzare: il loro destino non puo' essere oggetto di bassa speculazione politica''. Lo ha detto all'ANSA il ministro dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, Mariastella Gelmini.

sabato 6 settembre 2008

Decreto Legge 1 settembre 2008, n. 137

Disposizioni urgenti in materia di istruzione e universita'.

venerdì 5 settembre 2008

Circolare Ministeriale 4 settembre 2008 n. 71

Elezioni degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica
anno scolastico 2008/09

mercoledì 3 settembre 2008

Gelmini docet: studenti e professori la ricreazione e' finita

Gelmini docet: studenti e professori la ricreazione è finita
terrymarocco Sabato 30 Agosto 2008

Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione, si prepara al primo giorno di scuola, ma per lei gli esami sono cominciati già da una settimana.
Con le sue parole sui docenti del Sud ha fatto piangere anche la sua prof siciliana...

domenica 31 agosto 2008

A proposito degli insegnanti del sud

A proposito degli insegnanti del Sud
di Alfio Patti
A seguito delle dichiarazioni del ministro Mariastella Gelmini riguardo alla presunta impreparazione degli insegnanti del Sud e dei possibili corsi intensivi in loro favore, vi è stata, in tutta Italia, una levata di scudi. In merito abbiamo voluto dire la nostra.........

Approvato il disegno legge sulla scuola

Approvato il decreto legge sulla scuola
di Reginaldo Palermo
Cambia ancora una volta il contenuto del provvedimento. Ritornano i voti in decimi anche alla scuola primaria.......

mercoledì 27 agosto 2008

Lettera aperta al Ministro dell'istruzione

Lettera aperta al Ministro della Pubblica Istruzione
Mariastella Gelmini

Gent.ma Ministro Gelmini,
scriviamo dal sud, profondo sud, estremo lembo orientale d'Italia, dal Salento....

domenica 3 agosto 2008

Repubblica: Il trucco del look

Il bisogno della ministra Gelmini di costringere gli studenti italiani a indossare un grembiule disegnato da uno stilista di Stato ricorda molto quelle donne che pensano di eliminare il cattivo odore con gli spruzzi di Chanel invece che lavandosi le ascelle.........

venerdì 1 agosto 2008

La scuola, palestra di democrazia

Maria Letizia De Torre*, 23 luglio 2008, 18:52
Politica
Le proposte del Pd sull'istruzione. Per un governo realmente partecipato e realmente degli istituti scolastici, naturale prosecuzione di un percorso iniziato nel 1974, con la legge che rivoluzionava la visione della scuola e la rendeva "una comunità che interagisce con la più vasta comunità sociale e civica"

giovedì 31 luglio 2008

Avanza in Commissione Cultura il PdL Aprea sulla scuola

24 luglio 2008 - comunicato CGIL
Come in un puzzle che prende forma man mano che i pezzi si combinano uno con l'altro, così, nonostante le molteplici dichiarazioni sul danno prodotto dalle discontinuità politiche dovute agli avvicendamenti di governi di diverso colore politico,.......

Il caro benzina accorcia la settimana scolastica in Usa

Il prezzo della benzina, a livelli record, mette in guardia anche le scuole americane, sempre piu' propense a ridurre la settimana scolastica da cinque a quattro giorni.

mercoledì 30 luglio 2008

A Gelmini non dispiace la settimana corta: dal 2009 il sabato tutti a casa?

di Alessandro Giuliani
L’ammissione è giunta il 24 luglio in diretta dai microfoni della trasmissione Radio Anch'io: il Ministro ha detto che la decisione finale dipenderà da come si svilupperà la riforma degli orari delle singole materie e dei cicli scolastici. Il tempo pieno comunque non verrà intaccato. Anzi, per la prima volta entrerebbe nel secondo ciclo.

"Settimana corta? Perché no"La scuola modello Gelmini

Il ministro della Pubblica Istruzione a tutto campo, dai grembiuli al 7 in condottaE poi ritorno degli esami di riparazione e basta con i "genitori-avvocati"
di SALVO INTRAVAIA
Divisa scolastica, ripristino del sette in condotta e maggiore rigore da parte delle famiglie. Ecco come il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini intende "moralizzare" la scuola italiana. Ma non solo.
(24 luglio 2008)

SFIDA Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilita'

F I D A Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità
Sede Provinciale di Messina
Via Nazionale nr. 227 - 98060 - FALCONE
www.sindacatosfida. it e-mail: infosfidamessina@ tiscali.it
tel. 3290854986 - 335369165

COMUNICATO STAMPA
Lunedì 28.07.2008, le famiglie dei disabili rappresentate dal sindacato SFIDA e una nutrita delegazione di docenti precari messinesi hanno incontrato il Dirigente dell'U.S.P. dott. Gustavo Ricevuto, per affrontare i problemi legati alla riduzione dei posti di sostegno decisa dal Ministero della Pubblica Istruzione.

sabato 19 luglio 2008

SFIDA Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilita'

S F I D A Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità
www.sindacatosfida. it e-mail: infosfida@tin. it tel. 338 4520976 fax 0882-991017

Comunicato Stampa
Roma 18 luglio 2008
LO SCEMPIO (L'ENNESIMO) SULLA DISABILITA' E' COMPIUTO!!!
SFIDA aveva già anticipato in più sedi che l'estate per le famiglie dei diversamente abili sarebbe stata "torrida", come ogni anno, anche quest'anno, per far quadrare i conti dello Stato, i ragazzi disabili daranno il loro contributo e sarà molto consistente.

martedì 8 luglio 2008

S F I D A Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità

S F I D A Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità
www.sindacatosfida. it e-mail: infosfida@tin. it tel. 3384520976 fax 0882-991017

Comunicato Stampa
Roma 07 luglio 2008
Venerdì, 11 luglio, alle ore 10.00 nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca a Messina, il Sindacato SFIDA organizza un incontro- dibattito nel quale saranno affrontati due gravi problematiche riguardanti i tagli alla riabilitazione e al sostegno scolastico.

lunedì 30 giugno 2008

Commissione Cultura al lavoro su precariato e manovra economica

di Reginaldo Palermo
I primi giorni di luglio saranno particolarmente intensi per la Commissione Cultura della Camera: è prevista un'ulteriore audizione del Ministro ed il Governo dovrà rispondere sulla questione del precariato.

giovedì 26 giugno 2008

ESITI DELLA CONSULTAZIONE DELLA SCUOLA FIORENTINA


ESITI DELLA CONSULTAZIONE DELLA SCUOLA FIORENTINA

A conclusione di un percorso che ha coinvolto tutti i sette poli scolastici in cui è suddivisa la provincia di Firenze, tutti gli interventi delle varie componenti scolastiche sono stati raccolti in modo sistematico per argomenti. .

lunedì 23 giugno 2008

Proposte per una scuola partecipata dai genitori

Proposte per una scuola partecipata dai genitori
Scritto da Presidente
Sunday 22 June 2008
La dura presa di posizione del Portavoce dei Piccoli Comuni, Virgilio Caivano, sulla necessità di una scuola di qualità con un ruolo da protagonista per i genitori, ritenuti dal Portavoce di Piccoli Comuni, i veri azionisti di maggioranza della scuola pubblica, ha suscitato un grande interesse e sabato è stata ricevuta dal leader di Piccoli Comuni una delegazione di "genitori organizzati" della Puglia, Campania, Basilicata e Molise, per approfondire meglio le tematiche in campo.
L’Associazione “Genitori in movimento” ha inoltre inviato al Portavoce dei Piccoli Comuni una proposta utile per una scuola partecipata. Una proposta che il Coordinamento dei Piccoli Comuni ha deciso di rilanciare sulla rete per aprire una riflessione concreta ed efficace.
Genitori in movimento chiedono:
• Formazione delle rappresentanze affinché qualsiasi Patto si realizzi tra soggetti “pari” e consapevoli e rinnovi lo stimolo alla partecipazione quale espressione di cittadinanza attiva;
• Piena applicazione, difesa e valorizzazione della collegialità attraverso la previsioni di meccanismi in grado di rafforzare la cogenza delle norme, riconoscendo alla scuola il valore di comunità che si fonda sull’apporto di tutte le sue componenti;
• Riconoscimento dei Comitati Genitori, in quanto stimolo alla partecipazione, quale organo collegiale non potenziale ma ordinario, attraverso una norma che ne disciplini la costituzione ed le regole generali di funzionamento, con funzioni consultive e propositive, creando altresì meccanismi di continuità;
• Attuazione delle procedure di autovalutazione attraverso meccanismi di cogenza con il coinvolgimento del collegio dei docenti aperto ai rappresentanti di classe e/o al comitato genitori e l’utilizzo di una “lista di controllo delle attività della scuola” quale verifica del corretto funzionamento organizzativo;
• Sottoscrizione del “contratto formativo” elaborato attraverso commissioni miste e ampiamente condiviso che preveda e garantisca gli standard massimi e minimi di apprendimento;
• Creazione di una banca dati delle rappresentanze con particolare riguardo ai presidenti quale strumento per favorire il collegamento;
• Istituzione dello Statuto e delle Consulte dei genitori in quanto parti della comunità scolastica al pari degli studenti ai quali tali strumenti sono riconosciuti ma anche in virtù del loro ruolo di tutela piena degli alunni dalla scuola dell’infanzia sino alla scuola secondaria di primo grado e condivisa con gli studenti nella scuola secondaria di secondo grado. Ingiustificabile limitazione questa anche nell’ottica della continuità scuola/scuola, Scuola/università ; Scuola formazione professionale. Infatti è proprio nel momento del passaggio dalla secondaria di 1^ a quella di 2^ grado che si segnala il maggior numero di bocciature e un incremento del tasso di dispersione e laddove serve la territorialità nell’uscita da un ciclo e l’ingresso in un altro, ed occorre l'orientamento in uscita che non sia mera informazione sulle scuole di un ambito territoriale.
• Rinnovo degli organi collegiali territoriali per la indiscussa centralità del territorio, che certo non può realizzarsi con la semplice previsione della partecipazione (ipotetica) di rappresentanti degli Enti Locali all’interno dei consigli di circolo o di istituto, ma che passi attraverso anche l’istituzione di Forum permanenti della formazione e informazione, all’interno degli stessi ambiti, auspicabilmente coincidenti con quelli del lavoro, aperti a tutte le componenti della scuola ed alla partecipazione consultiva di agenzie ed associazioni quale sviluppo naturale di un Osservatorio dei Bisogni Formativi (con compiti tecnici e istituzionali più precisi) per assicurare un’azione di collegamento- coordinamento attraverso incontri, attività di formazione e informazione e favorire quel dialogo che al momento manca, difettando altresì dei luoghi fisici di incontro e cooperazione. Le questioni come quelle dei debiti formativi o del pattoeducativo di corresponsabilità non possono risolversi senza una condivisione tra le componenti. La politica italiana - sostiene il Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano - ha il dovere di dare risposte concrete alla urgenza di riforma dal basso della scuola come luogo di crescita della società. Una sfida alta che deve coinvolgere le famiglie, i media, l’economia e il sindacato. Una sfida epocale nel tempo del ferro e dei pensieri corti occorrono lungimiranza politica, passione civile e orizzonti valoriali di alto profilo etico.
L’Addetto StampaAndrea Gisoldi
La notizia edita anche in
http://garganopress.net/modules/news/article.php?storyid=8806

giovedì 12 giugno 2008

Gelmini: " Piu' soldi agli insegnanti, merito e piu' attenzione alle private "

SCUOLA & GIOVANI Il ministro illustra il programma alla Camera: allarme stipendi, sotto la media Ocse
Sulle paritarie: bisogna andare incontro alla scelta educativa delle famiglie
Basta scontri politici a scuola. No tolleranza per i bulli, riforme solo se necessarie
Le 3 "I" diventano 4 con l'italiano. E nel discorso cita anche Gramsci

sabato 3 maggio 2008

6 - 13 maggio: incontri "Genitori a scuola: una rete per non essere soli"


COMUNICATO STAMPA
I genitori a scuola si sentono soli, poco competenti e, spesso, anche inutili. È quanto emerge dai questionari di valutazione raccolti dai Forum delle Associazioni dei Genitori della Toscana (A.Ge., A.Ge.S.C., C.G.D.) nel corso dei loro incontri di formazione per genitori impegnati nella scuola.
Il dato peraltro coincide con quanto rilevato dal “Progetto Ascolto", recentemente pubblicato dal Ministero della Pubblica Istruzione: tra le cause della mancata partecipazione dei genitori a scuola il 51,40% dei genitori indica la poca influenza delle famiglie sulle decisioni da adottare, il 35,30% gli impegni lavorativi, il 29,85% la mancanza di competenze su temi di carattere didattico e gestionale.
Forse per questo sta raccogliendo un grande interesse il ciclo di incontri. Vivere la scuola da genitori, ideato dal Forum Regionale delle Associazioni dei Genitori nella Scuola (Fo.R.A.G.S.) e patrocinato dall'Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana nella persona del Direttore Generale Cesare Angotti.
Questo primo ciclo di incontri vuole costituire un'occasione di ascolto nei confronti dei Presidenti di Circolo e di Istituto - si legge nella circolare inviata alle scuole toscane dal Direttore Regionale Angotti - a sostegno del loro compito, attraverso la collaborazione tra genitori che hanno già svolto all'interno della scuola autonoma ruoli di rappresentanza. Le tematiche emerse potranno costituire stimoli da approfondire in ulteriori momenti di studio.
Gli incontri si svolgeranno in tutte le province della Toscana, in collaborazione con i Forum Provinciali delle Associazioni dei genitori e con gli Uffici Scolastici Provinciali.Il primo incontro tenutosi a Pistoia ha raccolto 'unanime apprezzamento dei genitori intervenuti e già si è creata una notevole aspettativa nelle province sedi dei prossimi incontri:
Massa Carrara 6 maggio ore 17,00 presso il Liceo Scientifico Fermi, via Fermi 2 a Massa;
Prato 8 maggio ore 21,00 presso ITIS Buzzi in viale della Repubblica 9 a Prato;
Pisa 12 maggio ore 21,00 presso I.P.S.A.R. G. Matteotti via Garibaldi, 194 a Pisa;
Siena 13 maggio ore 17,00 presso I.T.I.S. Sarrocchi, via Pisacane 3 a Siena.
Per le province di Firenze, Grosseto, Arezzo, Lucca e per le scuole della zona Piombino/Isola d’Elba, gli incontri si svolgeranno all’inizio del prossimo anno scolastico.

lunedì 28 aprile 2008

Piedibus

Carissim*,
vorrei condividere con voi il successo di questa iniziativa, che ha visto l'affermazione del Comitati Genitori quale interlocutore valido, riconosciuto ed efficace di Scuola e Amministrazione Comunale
A disposizione per consigli e chiarimenti a chiunque fosse interessato ad approfondire.

carla motta
Presidente Consiglio di Istituto - IC Don Milani - Sommacampagna

Da http://www.veronaog gi.it/
Enorme successo per i piedibus a Caselle di Sommacampagna
che accompagna a scuola oltre 50 bambini

Un grande successo ha salutato la prima corsa di andata e ritorno del PIEDIBUS a Caselle che, oltre ogni più rosea aspettativa , sabato 19 aprile ha raccolto e accompagnato a scuola oltre 50 bambini entusiasti, insieme ai genitori, di questa originale esperienza. Alle ore 8.00 tutti pronti alle ai due capolinea per poi partire verso il punto di raccolta del parco del Centro Sociale e quindi, in un lunghissimo serpentone coloratissimo, verso l'edificio scolastico, dove sono giunti puntualissimi accompagnati dai genitori volontari, dal sindaco Graziella Manzato e dall'assessore alla cultura e istruzione, Stefano Adami. Presenti anche i componenti del Comitato dei Genitori che hanno ideato e messo in piedi l'iniziativa con la collaborazione dell'Amministrazion e Comunale.
"Siamo soddisfatti della risposta - hanno affermato Giovanni Genovese e Maurizio Tappari, due dei genitori organizzatori - I bambini hanno dimostrato entusiasmo per questa iniziativa che, in un primo tempo poteva sembrare "sui generis", ma che si è dimostrata fortemente convincente. Infatti, questa mattina nonostante la pioggia, non si sono viste al parcheggio della scuola le solite scene di automobili ingolfate in un traffico soffocante. Movimento e meno inquinamento: è questa la filosofia base del Piedibus di Caselle".
"Sono contenta di questa risposta di Caselle - ha detto il sindaco all'arrivo a scuola - spero vivamente che possa essere ampliata ed esportata anche nel capoluogo. A questa iniziativa, di cui ringrazio tutti i genitori organizzatori, possiamo senza dubbio aggiungere, oltre che una valenza altamente formativa per i bambini che cominciano a conoscere il proprio territorio acquisendo autonomia per strada, anche un risvolto di risparmio riguardo il servizio comunale di trasporto".
Il PIEDIBUS è una forma intelligente di accompagnamento a scuola dei bambini che, gioiosamente in gruppo attraversano il paese assumendo sicurezza, autostima, autonomia, orientamento e l'apprendimento delle regole del codice stradale facendo anche movimento.
La prossima corsa di andata e ritorno: sabato 10 maggio con partenza dai due capolinea del Brolo delle Tezze e via Degli Alpini.
Per i genitori che volessero aderire, maggiori info: Comitato Genitori (0458580424 Giovanni - 0458581728 Maurizio) (Comunicato Stampa)



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mercoledì 16 aprile 2008

Addio zaini pesanti, tra i banchi il libro si legge sul computer

Addio zaini pesanti, tra i banchi

il libro si legge sul computer

di TULLIA FABIANI



E fu così che l'ebook arrivò a scuola. Potrebbe essere un passaggio chiave nell'editoria scolastica e una svolta nella didattica italiana. Fatto sta che, dopo cicliche polemiche sul peso degli zaini e sul costo dei libri, esperimenti di compravendita alternativi e propositi di alleggerimento dei carichi e dei prezzi, per la prima volta nelle scuole superiori italiane ci saranno libri di testo in formato elettronico.

Dal prossimo anno scolastico, 2008-2009, professori e studenti potranno lavorare ognuno col proprio ebook: salvato su una pen drive, scaricato sul computer, allegato a una mail, o in parte stampato, a seconda della lezione in programma. Così al libro aperto sulla scrivania - o sul banco - si sostituisce il monitor acceso. E la rivoluzione comincia.



L'iniziativa. A fare il primo passo verso questo nuovo scenario editoriale, almeno per ciò che interessa la scuola, è stata la casa editrice Garamond che da qualche settimana ha lanciato il primo catalogo di libri scolastici in formato digitale scaricabile da Internet. Al momento i testi disponibili sono cinque e riguardano le materie di italiano, latino, inglese per il biennio, matematica e informatica per il triennio; ciascun libro ha un costo di 9,90 euro, è in formato Pdf e può essere acquistato online o attraverso bollettino postale.



"C'è grande interesse nei confronti dell'ebook perché ha particolari vantaggi rispetto al cartaceo - afferma Paola Ricci, coordinatrice del progetto - la spesa ridotta, l'azzeramento del peso e la possibilità di aggiornamento a costo zero, sono fattori che convincono tanto gli insegnanti, che i genitori. Inoltre si tratta di una modalità innovativa di concepire il supporto tradizionale allo studio". Anche per questo è probabile che a breve il catalogo sarà arricchito da altri testi, destinati a coprire tutte le discipline. Non solo: è altrettanto plausibile che altri editori si impegneranno in questa direzione e che, presto, il libro digitale diventi un supporto ordinario nelle scuole italiane.



Le adozioni scolastiche. Intanto, un primo riscontro sulla diffusione degli ebook si avrà nei prossimi mesi: "I tempi delle adozioni nelle scuole sono piuttosto lunghi - spiega Ricci - i testi da utilizzare nell'anno scolastico vengono selezionati e adottati dagli insegnanti generalmente tra aprile e maggio, perciò ad oggi non possiamo ancora avere dati certi sul numero di adozioni. Possiamo già dire però che centinaia di professori hanno compilato online i nostri questionari informativi e visionato i libri".

Dell'opzione elettronica molti insegnanti apprezzano particolarmente la possibilità di aggiornamento senza costi ulteriori: ogni studente potrà scaricare integrazioni, esercizi e altro materiale multimediale e interattivo messo a disposizione, sempre via internet, dagli stessi autori. "Io ho trovato molto interessante il fatto che ci siano dei link a dei film da poter far vedere ai ragazzi - osserva Milena Lato, insegnate di inglese presse due scuole superiori di Taranto - e ho già deciso di adottare l'ebook. Sono convinta che l'utilizzo di tali supporti multimediali sarà sempre più diffuso a scuola, nonostante molti docenti siano ancorati all'idea del testo cartaceo e fanno molta fatica a cambiare visione. Forse perché fa comodo".



Per i genitori invece - come hanno sottolineato le varie associazioni - la convenienza economica è al primo posto. Certo non mancano i nostalgici dello studio fatto di pagine consumate, o i sostenitori del cartaceo in genere, che resiste nel tempo ed evita ai ragazzi di passare troppe ore davanti al computer. Ma stanno diventando minoranza.



Le politiche istituzionali. La scelta del libro digitale è quindi sostenuta da più fronti, a cominciare da quello istituzionale. Qualche tempo fa, parallelamente alla pubblicazione del decreto ministeriale che ha introdotto i 'tetti' di spesa per i testi delle scuole superiori, il vice ministro della Pubblica Istruzione, Mariangela Bastico, aveva invitato "gli editori ad una riorganizzazione dei testi scolastici, anche attraverso l'utilizzo di supporti informatici: per ridurre il 'peso dei librì sia da un punto di vista economico che fisico con conseguente e doveroso alleggerimento degli zaini".

Invito raccolto. A settembre la situazione già potrebbe essere diversa. Zaini leggeri. Bilancio famigliare meno gravato. Giusto per il computer qualche peso in più. Ma sopportabile.

(12 aprile 2008)

martedì 1 aprile 2008

La scuola assente nella campagna elettorale

Da: La Tecnica della Suola
La scuola assente nella campagna elettorale
di Giuseppe Adernò

Un milione e centomila dipendenti, 50.000 scuole, più degli uffici postali e delle stazioni dei carabinieri, nove milioni di utenti tra alunni e genitori . Sono queste le cifre dell’Azienda-scuola, la più grande del Paese e la più assente in questa campagna elettorale.

Speriamo che tutto ciò non si riduca ad un pesce d’aprile!
31/03/2008

lunedì 24 marzo 2008

Progetto "Amico libro": arrivano le linee guida del Ministero

Progetto "Amico libro": arrivano le linee guida del Ministero
di R.P.

Un'ampia circolare sollecita le scuole a utilizzare al meglio le opportunità offerte dal Progetto nazionale promosso dal Ministero. Alla sua realizzazione potranno collaborare anche gli Enti locali. Ma le risorse ministeriali sono sostanzialmente modeste (meno di un euro e mezzo in media per ogni studente).

Diramata dal Ministero della Pubblica Istruzione la circolare che contiene le linee guida del Progetto “Amico Libro” per il quale a ciascuna Istituzione scolastica è stata assegnato un finanziamento di 1.000 euro.
La somma, ricorda il Ministero, è finalizzata esclusivamente all’acquisto di libri di lettura da mettere a disposizione degli alunni e alla realizzazione di iniziative volte alla promozione della lettura.
Gli acquisti possono essere effettuati sia direttamente presso gli editori che hanno aderito al Progetto sia presso qualunque altra casa editrice o direttamente presso le librerie che le scuole riterranno di individuare.
Il Progetto era previsto già dalla direttiva generale del 2007 ma poiché i fondi sono stati erogati alle scuole solo a fine anno, di fatto solo ora sarà possibile dare avvio alle attività previste.
Per consentire alle scuole di incrementare le risorse a disposizione, il Ministero ha sottoscritto anche un Protocollo di intesa con l’Anci e con l’Unione delle Province italiane che impegna Comuni e Province ad intervenire con propri finanziamenti.
Avvalendosi della collaborazione degli Uffici Scolastici Regionali il Ministero curerà anche la pubblicazione di un volume in cui saranno raccolte le esperienze più significative tra quelle segnalate dalle scuole.
La circolare ministeriale dedica molto spazio a sottolineare l’importanza della lettura nel curricolo scolastico e l’opportunità che il Progetto “Amico libro” venga inserito da tutte le scuole all’interno del Piano dell’offerta formativa.
Non solo, ma, secondo il Ministero, le scuole dovrebbero riuscire a coinvolgere tutti i soggetti interessati (enti locali, organi collegiali, famiglie, biblioteche pubbliche, associazioni del territorio e così via) nelle diverse azioni previste dal progetto, a cominciare dalla scelta dei libri da acquistare.
L’invito rivolto alle scuole ci sembra francamente eccessivo, soprattutto se si tiene conto che la somma messa a disposizione dal Ministero (mille euro) è appena sufficiente per acquistare mediamente 60-70 libri (per un circolo didattico che comprende 5-6 plessi diversi, significa in pratica una decina di libri per ogni plesso, davvero un po’ poco per pensare di intervenire in modo determinante sull’ “amore per la lettura” dei 7milioni e più di studenti italiani).
23/03/2008
Da: "La Tecnica della Scuola"
http://www2.tecnicadellascuola.it/index.php?id=22198&action=view