Paola Cortellesi imita il Ministro Gelmini

Messaggio Littizzetto a Maria Star Gelmini

lunedì 24 marzo 2008

Progetto "Amico libro": arrivano le linee guida del Ministero

Progetto "Amico libro": arrivano le linee guida del Ministero
di R.P.

Un'ampia circolare sollecita le scuole a utilizzare al meglio le opportunità offerte dal Progetto nazionale promosso dal Ministero. Alla sua realizzazione potranno collaborare anche gli Enti locali. Ma le risorse ministeriali sono sostanzialmente modeste (meno di un euro e mezzo in media per ogni studente).

Diramata dal Ministero della Pubblica Istruzione la circolare che contiene le linee guida del Progetto “Amico Libro” per il quale a ciascuna Istituzione scolastica è stata assegnato un finanziamento di 1.000 euro.
La somma, ricorda il Ministero, è finalizzata esclusivamente all’acquisto di libri di lettura da mettere a disposizione degli alunni e alla realizzazione di iniziative volte alla promozione della lettura.
Gli acquisti possono essere effettuati sia direttamente presso gli editori che hanno aderito al Progetto sia presso qualunque altra casa editrice o direttamente presso le librerie che le scuole riterranno di individuare.
Il Progetto era previsto già dalla direttiva generale del 2007 ma poiché i fondi sono stati erogati alle scuole solo a fine anno, di fatto solo ora sarà possibile dare avvio alle attività previste.
Per consentire alle scuole di incrementare le risorse a disposizione, il Ministero ha sottoscritto anche un Protocollo di intesa con l’Anci e con l’Unione delle Province italiane che impegna Comuni e Province ad intervenire con propri finanziamenti.
Avvalendosi della collaborazione degli Uffici Scolastici Regionali il Ministero curerà anche la pubblicazione di un volume in cui saranno raccolte le esperienze più significative tra quelle segnalate dalle scuole.
La circolare ministeriale dedica molto spazio a sottolineare l’importanza della lettura nel curricolo scolastico e l’opportunità che il Progetto “Amico libro” venga inserito da tutte le scuole all’interno del Piano dell’offerta formativa.
Non solo, ma, secondo il Ministero, le scuole dovrebbero riuscire a coinvolgere tutti i soggetti interessati (enti locali, organi collegiali, famiglie, biblioteche pubbliche, associazioni del territorio e così via) nelle diverse azioni previste dal progetto, a cominciare dalla scelta dei libri da acquistare.
L’invito rivolto alle scuole ci sembra francamente eccessivo, soprattutto se si tiene conto che la somma messa a disposizione dal Ministero (mille euro) è appena sufficiente per acquistare mediamente 60-70 libri (per un circolo didattico che comprende 5-6 plessi diversi, significa in pratica una decina di libri per ogni plesso, davvero un po’ poco per pensare di intervenire in modo determinante sull’ “amore per la lettura” dei 7milioni e più di studenti italiani).
23/03/2008
Da: "La Tecnica della Scuola"
http://www2.tecnicadellascuola.it/index.php?id=22198&action=view

mercoledì 19 marzo 2008

Italia, il paese degli asini

Alle superiori 7 studenti su 10 hanno insufficienze


RAFFAELLO MASCI

ROMA
Siamo alla Caporetto della scuola italiana. Due milioni di studenti delle superiori, passati al vaglio degli scrutini di febbraio, hanno totalizzato 8 milioni di debiti formativi. Detta in maniera più rozza ma più comprensibile: se l’anno scolastico si chiudesse ora, sette studenti su dieci verrebbero rimandati in quattro materie. Le bestie nere sono la matematica e le lingue straniere.

La situazione è preoccupante, ma si sa che il ministro della pubblica Istruzione Beppe Fioroni ha preferito guardare la realtà in faccia piuttosto che fare finta di niente (come si è fatto per decenni) e tirare a campare. E la realtà - già brutalmente fotografata dall’indagine Pisa-Ocse del 2004 e poi del 2007 - dice che gli studenti italiani hanno lacune pesantissime e protratte nel tempo, in matematica, italiano e scienze. Il ministro ha voluto indagare in questo grande mare del degrado scolastico e ha scoperto che il 42% degli studenti veniva promosso all’anno successivo portandosi dietro almeno un debito formativo da dover - del tutto teoricamente - recuperare. Nella realtà, però - è sempre il ministero a dirlo - venivano recuperati solo un quarto dei debiti. Gli altri passavano in cavalleria: negli ultimi vent’anni sono stati diplomati 8 milioni di studenti sulla cui preparazione è lecito nutrire qualche dubbio.

Dall’ottobre scorso però, quest’andazzo è cambiato, o almeno ha assunto un altro tipo di marcia. Con un decreto (numero 80 del 3 ottobre 2007) il ministro ha stabilito che i debiti formativi devono essere sanati prima degli scrutini di giugno o, al più, nel corso dell’estate successiva, entro il 31 agosto. Di conseguenza le scuole devono fare un primo bilancio delle lacune accumulate già in occasione dello scrutinio del primo quadrimestre (febbraio di ogni anno) e attivare, di conseguenza, corsi di recupero a seconda delle esigenze.

A febbraio scorso, dunque, le scuole superiori hanno fatto il primo «tagliando» ai loro allievi e l’ufficio studi del ministero ha chiesto i dati a campione al 70% di queste scuole (pari a circa 2 milioni di allievi complessivamente), traendone il quadro impietoso di cui si diceva. Due milioni di studenti (il 70% dei 2 milioni e 700 mila studenti delle superiori) hanno accumulato 8 milioni di debiti, in media 4 l’uno. Ma se questa è la media, vuol dire che qualcuno ha una sola lacuna e qualche altro ne ha sette. La situazione è particolarmente grave negli istituti professionali, in cui l’80% degli allievi risulta gravemente insufficiente. E’ come se in una classe di 24 alunni solo 7 potessero essere promossi a pieno titolo (e appena 5 negli istituti professionali).

Inutile ribadire che la materia in cui i ragazzi italiani vanno peggio è la matematica, che da sola raccoglie il 62,4% delle insufficienze, seguita a breve distanza dalle lingue straniere (62,2%). Nelle altre discipline scientifiche (biologia, chimica, fisica eccetera) siamo comunque su una media del 42,9%. Ed è appena il caso di ricordare che il 47,4% (quasi la metà) dei ragazzi italiani tra i 15 e i 19 anni non conosce l’italiano: non lo sa scrivere e non lo capisce se lo legge. Un dramma.

Che la diagnosi fosse all’incirca questa si sapeva ed era prevedibile. Il problema ora sarà quello di sanare queste carenze entro agosto prossimo e, per le quinte classi (dove i debiti pregressi riguardano il 65% dei maturandi) entro giugno, cioè prima degli esami di Stato (pena la non ammissione). «I dati del primo quadrimestre – ha commentato il ministro Fioroni - dimostrano quale lavoro straordinario la scuola debba mettere in atto perché entro giugno si recuperino il più possibile queste insufficienze. Sono numeri che, oltre a far chiarezza, illustrano anche lo sforzo che alunni e docenti saranno chiamati a fare nei prossimi mesi in quanto, a fine anno, di solito le insufficienze si dimezzano. E’ del tutto evidente comunque che ci troviamo di fronte ad un problema serio ed è questo il motivo per il quale è stata data priorità assoluta, anche in termini di risorse economiche, alle azioni per supportare l’impegno delle scuole».

martedì 11 marzo 2008

Superiori, risultati del primo quadrimestre: 2 milioni di studenti ( il 70% degli iscritti) hanno riportato 8 milioni di insufficienze

Superiori, risultati del primo quadrimestre: 2 milioni di
studenti (il 70% degli iscritti) hanno riportato 8 milioni di insufficienze

Fioroni: uno sforzo straordinario per aiutare a recuperare
Allegati Roma, 10 marzo 2008
Il 70,3% dei ragazzi che frequentano le scuole superiori hanno riportato una o più insufficienze al termine del I quadrimestre 2008: in media ogni ragazzo ha riportato insufficienze in quattro materie. Questi sono alcuni dei dati rilevati da un’ apposita indagine campionaria, condotta in questi giorni dall’Ufficio studi del Ministero sul 40% delle scuole.

Il 70,3% degli studenti, in sede di scrutinio, ha riportato almeno una insufficienza tra le diverse discipline. Questo valore corrisponde a circa due milioni di studenti.
--------------------------------------------------------------------------------
Tipi di scuola 2007/08
--------------------------------------------------------------------------------
Studenti con insufficienze per 100 scrutinati
--------------------------------------------------------------------------------
Liceo Classico 57,6
Liceo Scientifico 61,9
Licei socio-psico- pedagogici 57,6
Liceo Linguistico 67,4
Istituto tecnico 76,4
Istituto professionale 80,0
Istruzione artistica 73,8
--------------------------------------------------------------------------------
TOTALE 70,3
--------------------------------------------------------------------------------
Mediamente sette alunni su dieci registrano almeno un’insufficienza, valore di per sé alquanto negativo, che diventa drammatico negli istituti professionali dove gli “insufficienti” sono ben 8 su 10. E’ come se in una classe (ad es. di 24 alunni) solo 7 di questi riportassero risultati positivi (e solo 5 negli istituti professionali) .

L’indagine ha rilevato che dovranno essere superate circa 8 milioni di insufficienze: in media ogni studente dovrà recuperare quattro debiti.

La disciplina dove sì è registrato il maggior numero di insufficienze è la matematica con il 62,4% dei casi, con valori negativi in tutti i tipi di scuola.

Il numero di insufficienze rimane costante a prescindere dagli anni di corso: solo in quinta si nota una lieve riduzione (65%), ma rimangono significative le carenze in materie come la matematica (60,9%), e l’italiano che nei tecnici ed i professionali è di circa il 40%.

“I dati del primo quadrimestre – ha commentato il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni - dimostrano quale lavoro straordinario la scuola debba mettere in atto perché entro giugno si recuperino il più possibile queste insufficienze. Sono numeri che, oltre a far chiarezza, illustrano anche lo sforzo che alunni e docenti saranno chiamati a fare nei prossimi mesi in quanto, a fine anno, di solito le insufficienze si dimezzano. E’ del tutto evidente comunque che ci troviamo di fronte ad un problema serio ed è questo il motivo per il quale è stata data priorità assoluta, anche in termini di risorse economiche, alle azioni per supportare l’impegno delle scuole”.

lunedì 10 marzo 2008

Campania: 12 Marzo manifestazione regionale indetta dai sindacati scuola

Campania. Il 12 marzo manifestazione regionale indetta dai sindacati scuola 07-03-2008 | Dal territorio Mercoledì 12 marzo 2008 si svolgerà una manifestazione regionale contro i tagli degli organici e per la qualità della scuola pubblica in Campania, indetta da FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Fed. Gilda Unams. Hanno aderito l’Unione degli Studenti, i Cobas, l’associazione “Tutti a scuola”.

La manifestazione sarà così articolata:

ore 9.30 Concentramento in Piazza Carità (detta pure Piazza Salvo D’Acquisto);
ore 10.30 Corteo secondo il seguente percorso: Via C. Battisti - Piazza Matteotti – Via Diaz – Via Medina – Piazza Municipio – Via San Carlo - Piazza Trieste e Trento;
comizi finali a Piazza Trieste e Trento;
delegazione dal Prefetto.
Di seguito il testo del manifesto unitario sull’iniziativa.

Roma, 7 marzo 2008

_________________

FLC Cgil - Cisl Scuola - Uil Scuola - Snals Confsal - Gilda Unams
Una mobilitazione generale
per le scuole pubbliche della Campania
I tagli annunciati all’organico dei docenti e del personale Ata delle scuole campane (2500 posti in prima battuta, altre diverse centinaia successivamente) mettono definitivamente in crisi il sistema pubblico dell’istruzione nella nostra regione, riducendo per tutti gli alunni il tempo scuola e l’offerta formativa, cioè la quantità e la qualità dell’istruzione.

I tagli dei posti colpiscono altresì il personale, soprattutto i precari, molti dei quali tratti in inganno dalle sirene di una graduatoria ad esaurimento sono tornati dal nord ingolfando elenchi già infiniti e rimanendo a volte senza lavoro.

FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams non si rassegnano a una politica scolastica iniqua e penalizzante, né ritengono inevitabile il decreto ministeriale con i tagli previsti.

Per cui annunciano la mobilitazione della categoria e iniziative quotidiane a sostegno delle scuole pubbliche della Campania, iniziative che vedranno il coinvolgimento del personale della scuola, delle famiglie e degli studenti, il confronto con la Regione, le Province, i Comuni e con le forze politiche.

Organizzano una manifestazione regionale con la partecipazione dei lavoratori della scuola, le Rsu e i delegati per il 12 marzo.

Promuovono iniziative nelle ulteriori settimane: manifestazioni davanti alla Direzione scolastica regionale, gli Uffici scolastici provinciali e davanti al Ministero di viale Trastevere.

Proclamano fin d’ora lo sciopero generale regionale al termine di tale percorso per la fine d’aprile.

Nessuno può pensare di rendere più povere le scuole della Campania e di mettere in discussione il diritto allo studio, reale ed efficace, di tutte le ragazze e i ragazzi della nostra regione.

Napoli, 21 febbraio 2008

FLC Cgil - Buccino
Cisl Scuola - Brancaccio
Uil Scuola - D’Orta
Snals Confsal - Margiotta
Gilda Unams - Tassella

sabato 8 marzo 2008

"Scuola protetta" contro la "pasticca facile"

COMUNICATO STAMPA 05/03/08

“SCUOLA PROTETTA” CONTRO LA “PASTICCA FACILE”.

LE PIU’ GRANDI ASSOCIAZIONI GENITORIALI DELLA PENISOLA
ED I SINDACATI DELLA SCUOLA INSIEME SUL WEB PER INTERVENIRE
CONTRO LA MEDICALIZZAZIONE DEL DISAGIO DEI BAMBINI.

Presentato stamattina a Bologna il progetto di Giù le Mani dai Bambini – CISL Scuola – CIGL Formazione – CGD – AGE – AGeSC: un kit ed un corso gratuito di e-Learning fornisce strumenti a genitori ed insegnanti per evitare la medicalizzazione della scuola e la somministrazione impropria di psicofarmaci ai minori. Prosegue l’inchiesta della Magistratura, nuove acquisizioni documentali, la promozione di psicofarmaci nelle scuole potrebbe riguardare anche altre regioni d’Italia.

Poma (Giù le Mani dai Bambini): “Ciò che vogliamo è impedire che la scuola italiana diventi l’anticamera dell’ASL”. Nava (Presidente CGD): “Progetto utile per evitare nella scuola l’affollamento di figure poco chiare che giocano sull’ansia e la solitudine dei genitori”. Pasquali (CISL Scuola): “Con questo progetto diamo il nostro contributo per evitare che il disagio dilaghi e che la scuola non riesca più a far fronte”. Nonnis (Direttivo Psichiatria Democratica) : “Non c’è necessità di psichiatrizzare il disagio, ‘Scuola Protetta’ non vuole demonizzare il farmaco, ma insistere sull’aspetto culturale del problema.” Roberti (AUSL Bologna): “Mettiamo i minori al centro del discorso, hanno tutti i diritti di venire informati fin dalla scuola”. Morgillo (AGeSC): “Il bambino non è solo studente ma una persona che porta in classe i propri problemi”. Banchi (Scuola don Milani): “Aderiamo con convinzione, che le altre scuole ci seguano”. Guerra (Verdi) e Renzi (AN): “In Regione
ci sono due progetti di legge, approviamone uno solo, bipartisan”

Bologna, 5 marzo - E' sulle cronache nazionali di questi giorni l'inquietante situazione della scuola italiana in ordine ai pressanti tentativi di "medicalizzazione” del disagio dei minori e di promozione dell’uso di psicofarmaci su bambini distratti ed irrequieti. Giù le Mani dai Bambini® - il più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza in età pediatrica attivo in Italia ( http://www.giuleman idaibambini. org ) - ha lanciato in una conferenza stampa a Bologna questa mattina il progetto nazionale "Scuola Protetta", assieme alle più rappresentative associazioni genitoriali italiane (CGD, AGE ed AGeSC) ed a CISL Scuola e CGIL Formazione. A Bologna – ma anche in altri capoluoghi italiani, com’è recentemente emerso - sedicenti esperti non iscritti ad alcun Albo professionale organizzano interventi nelle scuole per illustrare a genitori ed insegnanti l'opportunità di somministrare psicofarmaci e derivati dell'anfetamina a bambini con problemi di
comportamento, e - pur non essendo medici - minimizzano gli effetti collaterali di questi prodotti, definiti a più riprese "stracollaudati e sicuri", dirottando inoltre le famiglie dalle ASL più prudenti nella somministrazione di psicofarmaci ai bambini verso altre strutture sanitarie dalla “ricetta facile”, dov’è possibile reperire "con più facilità e senza tante storie" gli psicofarmaci per bimbi. Su queste circostanze, la Procura della Repubblica ha pochi giorni fa aperto un’inchiesta, delegando i NAS alle più opportune verifiche per l'identificazione delle eventuali responsabilità penali. "Giù le Mani dai Bambini" da risposta a questa preoccupante situazione lanciando il progetto "Scuola Protetta". “Gli obiettivi del progetto – dichiara il Portavoce Luca Poma - sono evitare ingerenze nella scuola da parte di "sedicenti esperti" in grado di condizionare i processi di gestione dell'eventuale disagio scolastico degli alunni, trasformando la scuola nell' ‘anticamera
dell'ASL’, e sollecitare il corpo insegnante a non vedere l'eventuale "diversità comportamentale" dei bambini e degli
adolescenti solo come un problema, bensì anche come una risorsa. La pubblicazione sul sito Scuola Protetta delle buone prassi - innanzitutto pedagogiche – che le scuole italiane adottano per la presa in carico di questi bambini garantirà inoltre la messa in comune degli strumenti più efficaci. Il progetto ha anche lo scopo di sollecitare insegnanti e genitori a ritrovare il rapporto virtuoso scuola/famiglia, troppo spesso compromesso”. Ecco le caratteristiche del progetto presentato in conferenza stampa:
- sul dominio http://www.scuolapr otetta.it è stato realizzato un sito internet accessibile da insegnanti, presidi, personale non docente e genitori, gratuitamente e liberamente, senza alcuna necessità di registrarsi od iscriversi. Il sito è snello, a colori, facilmente navigabile anche da utenti non esperti, con prevalenza di toni amichevoli e non allarmistici;
- al fine di evitare il ripetersi di casi come quello di Bologna, l'utente potrà segnalare in caso di dubbio - compilando sul sito un semplicissimo modulo on-line - le eventuali proposte di formazione presentate da chiunque nella scuola o per la scuola, e ricevere un assistenza qualificata al fine di comprendere nel dettaglio la serietà e tipologia di offerta formativa proposta e la congruenza della stessa con i requisiti minimi di serietà e competenza;
- gli utenti interessati potranno scaricare gratuitamente on-line il "Kit Scuola Protetta", consistente i brevi documenti informativi in linguaggio divulgativo, da distribuirsi al corpo docente e dirigente della scuola;
- genitori ed insegnanti potranno partecipare - sempre gratuitamente, semplicemente iscrivendosi - ad un vero e proprio corso di e-Learning, ovvero una formazione a distanza su queste tematiche (dal nome “e-Campus Scuola Protetta”)
- in caso di rispondenza della scuola nel suo insieme alle linee guida di "Scuola Protetta" la scuola stessa riceverà una "certificazione" , con un simbolico e simpatico adesivo da appendere all'ingresso della scuola, con scritto "Qui non medicalizziamo il disagio dei nostri alunni, questa scuola è protetta da... (logo dell'iniziativa) ";
- le scuole interessate potranno accedere ad un apposita area del sito per esaminare eventuali “buone prassi” adottate altrove, in una sorta di “gemellaggio virtuoso” tra scuole sensibili a queste tematiche.
Angela Nava, Presidente del Coordinamento Genitori Democratici, intervenendo anche in rappresentanza della CGIL e dell’AGE, ha dichiarato aderendo con convinzione al progetto: “Si diffonde la cultura della medicalizzazione del disagio: i genitori devono ritrovare il loro ruolo di educatori responsabili e le scuole evitare l’affollamento di figure poco chiare che giocano sull’ansia e la solitudine dei genitori”. Lucia Morgillo, del Direttivo Agesc, ha dichiarato: “Il bambino non è solo uno studente, è una persona che cresce, e porta in classe tutte le difficoltà della sua vita. ‘Scuola Protetta’ è un progetto che cerca di dare una risposta efficace a questi disagi”. La CISL Scuola aveva aderito già nei giorni scorsi, per bocca del Segretario Nazionale Francesco Scrima, al progetto e in conferenza stampa è intervenuto per la CISL Egidio Pasquali, dicendo: “La scuola è un luogo di grandi complessità, che ha molte responsabilità ma troppo spesso non ha strumenti per
affrontarle. Con questo progetto diamo il nostro contributo per evitare che il disagio dilaghi e che la scuola poi non riesca più a far fronte”. Giovanni Banchi, (Presidente della “Scuola di Barbiana” e collaboratore di don Lorenzo Milani): “Sosteniamo con tutte le nostre forze questo progetto, e invitiamo tutte le scuole a fare altrettanto”.
Una nota di convinto sostegno anche dallo Psichiatra Paolo Roberti di Sarsina, dell’ASL di Bologna: “Mettiamo i minori al centro del discorso, hanno tutti i diritti di venire informati fin dalla scuola, questa è la vera ‘bioetica’ di cui dobbiamo parlare”. Ha chiuso la conferenza stampa il neuropsichiatra
infantile Enrico Nonnis (Psichiatria Democratica) , concludendo: “Non c’è necessità di psichiatrizzare il disagi e ‘Scuola Protetta’ non vuole demonizzare il farmaco, ma insistere sull’aspetto ‘culturale’ del problema, perché non ci si può sempre fermare agli aspetti sanitari. Il disagio è ‘altra cosa’ rispetto alla responsabilità pedagogica? Direi proprio di no, e ‘Scuola Protetta’ dà una risposta in questa direzione”.
Durante la conferenza stampa, i Consiglieri Regionali Guerra (Verdi) e Renzi (AN) hanno ricordato che in Consiglio Regionale sono depositate due distinte proposte di legge per evitare la medicalizzazione del mondo della scuola e la somministrazione indiscriminata di psicofarmaci ai minori, e hanno dichiarato entrambi: “Prendiamo l’impegno, in questa conferenza stampa, di richiedere l’unificazione delle due proposte e di accelerarne la discussione così da approvarle quanto prima”.
Luca Poma (Giù le Mani dai Bambini) ha quindi richiamato alle proprie responsabilità l’Ufficio Provinciale del Ministero della Pubblica Istruzione, ed il Ministero tutto: “E’ inammissibile che il Ministero Istruzione non si assuma le proprie responsabilità , la scuola non può essere un ‘colabrodo’ dove soggetti non qualificati entrano a proprio piacimento con proposte formative di dubbia qualità, l’ente pubblico deve vigilare maggiormente” . Poma ha poi risposto ad una domanda dei giornalisti presenti circa l’inchiesta in corso della Magistratura: “Non posso dare dettagli per rispetto al lavoro della Procura della Repubblica, che peraltro ha dimostrato una grande attenzione a questi temi. Posso solo dire che ieri abbiamo prodotto ai NAS 150 pagine di documenti dai quali si evince con chiarezza che questa ‘malapratica’ della promozione degli psicofarmaci nelle scuole non è un problema solo bolognese, ma riguarda anche altre regioni d’Italia”.
Il progetto è finanziato grazie ad un prezioso contributo della FAI - Federazione Nazionale Autotrasportatori. Dichiara Doriano Bendotti (FAI): “prima che camionisti, siamo tutti padri di famiglia, queste sono tematiche importanti, la salute dei bambini ci sta a cuore più di ogni altra cosa”

Per Media Relations 337.415.305 – portavoce@giulemani daibambini. org

Il progetto
http://www.scuolapr otetta.it/ il-progetto/

domenica 2 marzo 2008

Lettera (aperta) a un genitore rappresentante...

...nella rete:

Lettera (Aperta) a un genitore rappresentante. ..
(...)
“Lettera a una professoressa” di don Milani si apre con queste parole: ”Questo libro non è scritto per gli insegnanti, ma per i genitori. È un invito ad organizzarsi” . Perché i genitori non hanno raccolto questo invito? E chi era stato chiamato a trasmetterlo l’ha fatto? Difficile pensare ad una ipotesi organizzativa in assenza di un collegamento. Certo fra i corridoi può capitare di scambiare una chiacchiera ma non certo si possono concertare azioni comuni. E poi chissà se i genitori saranno mai in grado di organizzarsi spinti da uno stesso disinteressato e gratuito desiderio avulso da qualsiasi logica politica! D’altra parte l’assenza di collegamento e di un’adeguata informazione e formazione sono dati emersi anche nel corso di recenti indagini che hanno coinvolto genitori e rappresentanti.

Stiamo perdendo ogni luogo fisico d’incontro: classi e consigli. Nell’isolamento si da libero spazio ad iniziative personali ed alla realizzazione dell’individualismo. Voci isolate non costituiscono un coro. Le parole suonano confuse e incomprensibili. Un vociare a cui si sovrappone l’azione di chi senza timore di efficace contestazione ci priva di ruoli e prerogative.

Per favorire l’integrazione dell’alunno diversamente abile all’interno del gruppo classe la legge 104 del 5 febbraio 1992, il successivo Decreto ministeriale 26 giugno 1992, la C.M. 258/83 ed infine la C.M. 262 del 22 settembre 1988 hanno sancito la costituzione dei gruppi GLH. Ma in quante realtà scolastiche sono davvero operativi? Dove realizzano gli obiettivi previsti dalla legge? In quanti casi i genitori sono chiamati a collaborarvi fattivamente? E dove si è mai fatto un monitoraggio per verificarne il funzionamento?

Il Comitato Genitori costituisce all’interno della singola realtà scolastica una prima forma organizzativa, prodotto della volontà assembleare e sintesi dell’azione concorde dei rappresentanti. Ma in mancanza di un reale coordinamento, del tutto assenti in alcune realtà, i comitati per lo più hanno finito per accontentarsi di una funzione marginale, di gestione delle emergenze o di mera opposizione. Anch’essi non sono stati in grado di collegarsi e di difendere il loro ruolo. Così in presenza di una disciplina normativa vaga e lacunosa si dimostrano purtroppo incapaci anche di tutelare se stessi e troppo spesso sono messi in discussione, senza riuscire a proporre né un’integrazione normativa che ne disciplini e riconosca adeguatamente la attività né almeno una “norma tipo” che sia recepita dai regolamenti d’istituto.
(...)
http://www.edscuola .it/archivio/ famiglie/ lettera_aperta. htm

Flavio