Paola Cortellesi imita il Ministro Gelmini

Messaggio Littizzetto a Maria Star Gelmini

domenica 2 marzo 2008

Lettera (aperta) a un genitore rappresentante...

...nella rete:

Lettera (Aperta) a un genitore rappresentante. ..
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“Lettera a una professoressa” di don Milani si apre con queste parole: ”Questo libro non è scritto per gli insegnanti, ma per i genitori. È un invito ad organizzarsi” . Perché i genitori non hanno raccolto questo invito? E chi era stato chiamato a trasmetterlo l’ha fatto? Difficile pensare ad una ipotesi organizzativa in assenza di un collegamento. Certo fra i corridoi può capitare di scambiare una chiacchiera ma non certo si possono concertare azioni comuni. E poi chissà se i genitori saranno mai in grado di organizzarsi spinti da uno stesso disinteressato e gratuito desiderio avulso da qualsiasi logica politica! D’altra parte l’assenza di collegamento e di un’adeguata informazione e formazione sono dati emersi anche nel corso di recenti indagini che hanno coinvolto genitori e rappresentanti.

Stiamo perdendo ogni luogo fisico d’incontro: classi e consigli. Nell’isolamento si da libero spazio ad iniziative personali ed alla realizzazione dell’individualismo. Voci isolate non costituiscono un coro. Le parole suonano confuse e incomprensibili. Un vociare a cui si sovrappone l’azione di chi senza timore di efficace contestazione ci priva di ruoli e prerogative.

Per favorire l’integrazione dell’alunno diversamente abile all’interno del gruppo classe la legge 104 del 5 febbraio 1992, il successivo Decreto ministeriale 26 giugno 1992, la C.M. 258/83 ed infine la C.M. 262 del 22 settembre 1988 hanno sancito la costituzione dei gruppi GLH. Ma in quante realtà scolastiche sono davvero operativi? Dove realizzano gli obiettivi previsti dalla legge? In quanti casi i genitori sono chiamati a collaborarvi fattivamente? E dove si è mai fatto un monitoraggio per verificarne il funzionamento?

Il Comitato Genitori costituisce all’interno della singola realtà scolastica una prima forma organizzativa, prodotto della volontà assembleare e sintesi dell’azione concorde dei rappresentanti. Ma in mancanza di un reale coordinamento, del tutto assenti in alcune realtà, i comitati per lo più hanno finito per accontentarsi di una funzione marginale, di gestione delle emergenze o di mera opposizione. Anch’essi non sono stati in grado di collegarsi e di difendere il loro ruolo. Così in presenza di una disciplina normativa vaga e lacunosa si dimostrano purtroppo incapaci anche di tutelare se stessi e troppo spesso sono messi in discussione, senza riuscire a proporre né un’integrazione normativa che ne disciplini e riconosca adeguatamente la attività né almeno una “norma tipo” che sia recepita dai regolamenti d’istituto.
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http://www.edscuola .it/archivio/ famiglie/ lettera_aperta. htm

Flavio

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